Continua la discussione sulla riforma del processo penale, che dovrebbe arrivare in aula la settimana prossima. Se la norma sarà approvata, per ridurre il rischio prescrizione i presidenti dei tribunali dovranno assegnare priorità ai reati contro la pubblica amministrazione. Tutto fermo, però, sulle intercettazioni
La corsia preferenziale per i processi sui reati contro la pubblica amministrazione entra nella nuova legge sul processo penale, in discussione in Commissione giustizia al Senato. E’ stato approvato l’emendamento firmato dal senatore verdiniano Ciro Falanga che permette di arrivare a sentenza in tempi più brevi per reati come corruzione, peculato, abuso d’ufficio, concussione, allontanando lo spettro della prescrizione che troppo spesso affossa i processi contro i colletti bianchi. Il cosiddetto “Lodo Falanga”, rielaborato in commissione, ha ricevuto il via libera nella seduta notturna ed è stato firmato da diversi senatori Pd: Beppe Lumia, Rosaria Capacchione, Felice Casson, Monica Cirinnà, Rosanna Filippin, Giorgio Pagliari, Nadia Ginetti e Sergio Lo Giudice.
Con questa modifica, i reati contro la pubblica amministrazione saranno soggetti all’articolo 132 bis delle norme attuative del codice di procedura penale, che stabilisce già alcune priorità, per esempio i procedimenti per mafia o terrorismo, o a carico di detenuti. Se il testo diventerà legge, i presidenti dei tribunali dovranno dare “priorità assoluta” anche ai reati di tangenti e simili.
Congelato, per il momento, il tema delle intercettazioni, oggetto dell’articolo 36 del ddl penale in discussione (intanto il Csm ha preparato una bozza di linee guida per le procure sullo stesso tema). Come anticipato nei giorni scorsi, Area popolare ha chiesto di modificare l’emendamento dei relatori Giuseppe Cucca e Felice Casson (entrambi Pd) sull’utilizzo dei virus informatici “Trojan”. La maggioranza lavora per trovare un accordo. Ancora da discutere gli emendamenti sull’altro tema caldo, quello della prescrizione, sui cui la maggioranza garantisce di aver trovato un accordo – più volte annunciato e rimangiato nei mesi scorsi – cosa sui cui il Movimento 5 Stelle mostra però scetticismo.
Il testo è atteso in aula la prossima settimana. L’esame vero e proprio, però, inizierà solo a settembre.