L’Autorità per l’Energia corre ai ripari e vara nuove regole contro i “comportamenti opportunistici” degli operatori sui mercati all’ingrosso, le aziende si leccano le ferite e lavorano per rivedere tutte le fatture, i consumatori festeggiano ma continuano a tenere alta la guardia. E’ questo il quadro dopo che il Tar della Lombardia ha confermato il blocco degli aumenti della luce scattati il primo luglio a causa di anomalie nel dispacciamento, il servizio gestito da Terna, a carico dei consumatori, che copre l’equilibrio tra domanda e offerta per evitare interruzioni di corrente.
Dal primo agosto, ha annunciato l’Autorità per l’energia (Aeegsi) subito dopo la decisione del giudice, cambiano le norme per contrastare il rischio di “comportamenti opportunistici o anomali” da parte degli operatori sul mercato del dispacciamento. Comportamenti che, dice il Garante, “puntano ad ottenere profitti indebiti dagli sbilanciamenti volontari tra le previsioni e l’effettivo scambio di energia sui mercati all’ingrosso, trasferendo così costi impropri in bolletta per i consumatori finali”. Per farsi un’idea, solo lo scorso aprile si sono registrati extracosti per circa 300 milioni andati nelle tasche degli operatori del settore.
Le novità introdotte riguardano da subito, in diverso modo, tutti i grossisti, trader e venditori, i piccoli e grandi produttori e dal gennaio 2017 anche i piccoli produttori da fonti rinnovabili. In particolare, è stato modificato il meccanismo dei riconoscimenti di prezzo in caso di sbilanciamento (prezzi riconosciuti per l’energia utilizzata per il mantenimento in equilibrio del sistema), impedendo che il singolo operatore possa trarre “vantaggio indebito”. Inoltre chi avrà condotte anomale, non solo non avrà vantaggi economici ma anzi verrà penalizzato. Prevista, tra le altre cose, anche l’introduzione di ulteriori verifiche mensili da parte di Terna per monitorare il buon funzionamento del mercato.
Queste quindi, a grandi linee, le nuove regole per gli operatori. Che però ora dicono di essere preoccupati, più che altro per le fatturazioni. Dopo la decisione del Tar, le imprese non sanno più come stilare le bollette della luce. Il problema di fondo, sostengono, è che quella del Tar è una sospensiva cautelare, quindi temporanea. Solo il 15 settembre i giudici entreranno nel merito, decidendo se rendere la sentenza definiva o meno. Nel frattempo, chiedono gli operatori, su che basi ci si deve muovere? Per questo il Collegio dell’Autorità per l’energia sta lavorando per esaminare la questione e decidere come procedere e nella serata di venerdì 298 ha deciso che in attesa dei giudici amministrativi le bollette della luce resteranno ferme ai livelli del secondo trimestre. Anche se la possibilità più probabile resta che alla fine ci saranno dei conguagli per risistemare i conti.
Ed è qui che si potrebbe riannodare la matassa. Per questo i consumatori, dopo aver festeggiato per la nuova vittoria davanti al Tar, continuano a vigilare senza abbassare la guardia. In particolare il Codacons, promotore del ricorso contro i rincari tariffari, nega l’esistenza di problemi nei conti: “Non è vero quello che dicono le aziende, ormai è tutto automatizzato. Basta un click per ripristinare le vecchie tariffe senza l’aumento. Non vediamo alcuna difficoltà”, dice l’associazione a ilfattoquotidiano.it.
Altro fronte ancora aperto, quello del procedimento avviato dall’Autorità per verificare e punire eventuali condotte illegittime dei grossisti. Il Codacons continua a chiedere al premier Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, di ordinare all’Aeegsi di pubblicare l’elenco degli operatori finiti sotto inchiesta. Elenco che, per il momento, è però considerato top secret.