L'esortazione del Cfcm arriva dopo il "vile assassino" di padre Jacques Hamel, sgozzato il 26 luglio di Saint-Etienne-du-Rouvray, a sud di Rouen, in Normandia. In Francia e in Italia l'invito ad andare in chiesa domenica. La Cei: "Così è fuori gioco chi vuole il terrore"
Da una parte l’invito degli imam francesi e delle comunità musulmane italiane: “Domenica andiamo in chiesa, a messa, insieme ai cattolici”. Dall’altra le porte spalancate dei vescovi, delle autorità e dei giornali cattolici: “Un gesto enorme” lo definisce la Conferenza episcopale italiana. Un dialogo interreligioso per rispondere all’attacco terroristico di Rouen, dove un prete è stato ucciso in chiesa, durante un rito religioso, da due giovani che avevano inneggiato allo Stato islamico. Il Consiglio francese del culto musulmano ha invitato “i responsabili delle moschee e i fedeli di recarsi in una chiesa in occasione della messa di domenica mattina, per esprimere nuovamente ai nostri fratelli cristiani la solidarietà e la vicinanza dei musulmani di Francia”.
L’esortazione del Cfcm arriva dopo il “vile assassino” di padre Jacques Hamel, sgozzato il 26 luglio nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, a sud di Rouen, in Normandia. Per l’organismo si tratta di un gesto inedito e dal carattere simbolico a sostegno della fratellanza tra le due religioni con più fedeli nel mondo. Una presa di posizione fortissima che vuole condannare apertamente la violenza dei due terroristi autoproclamatisi “fedeli musulmani e leali appartenenti a Daesh“- che ha rivendicato il gesto – che tre giorni fa hanno preso in ostaggio in una chiesa due suore, almeno due fedeli e sgozzato il sacerdote 86enne. I due killer sono poi stati eliminati dalle forze dell’ordine locali. Il Consiglio ha esortato gli imam delle 2.500 moschee transalpine “a ricordare il sistema preponderante che occupa nella religione musulmana il rispetto delle altre fedi, come il rispetto degli uomini di culto che le rappresentano”.
Anche l’italiana Coreis favorevole all’appello – La decisione del Centro per il culto musulmano francese è stato fatto proprio anche dall’italiana Coreis, affinché i fedeli di Maometto siano domenica a messa per dare ai cattolici un esempio concreto della loro opposizione al terrorismo. “E’ un gesto enorme, mette fuori gioco chi vuole dividere, chi vuole una strategia del terrore” ha commentato il portavoce della Conferenza episcopale italiana, don Ivan Maffeis. “Il presidente Bagnasco aveva chiesto un segno, di far sentire la loro voce” perché “la strada non sono i muri” ed “è arrivato”.
Avvenire: “Gesto enorme, vedremo quanti musulmani aderiranno” – “Sarebbe una cosa grande. Se anche solo uno su dieci dei cinque milioni di islamici che vivono in Francia rispondesse all’appello del Consiglio francese per il culto musulmano e domenica si recasse in una chiesa, nell’ora della Messa, in segno di solidarietà dopo l’attentato avvenuto a Rouen, sarebbe davvero una cosa grande”. A scriverlo è l’Avvenire che ha precisato che “purtroppo siamo abituati al cinismo e al pessimismo, e quasi fatichiamo a crederci”. Per il quotidiano cattolico comunque “intanto però si può dire che già questo appello è ciò che si sperava, uno dei segni che si attendevano. Non solo la presa di posizione di un imam o di un altro, ma l’invito a un gesto corale” contro quella che il giornale definisce “una minoranza aggressiva”.
“Un segnale incoraggiante, senza precedenti” – “Questo gesto è più che mai necessario in questo momento drammatico dove soffiano sinistri i fuochi di chi evoca una guerra di religione” ha commentato Famiglia Cristiana. Per la rivista italiana l’esortazione “ora tocca ai musulmani reagire, accogliere l’appello, farsi prossimi ai fedeli cattolici scossi dal barbaro assassinio di un sacerdote inerme che ha speso la sua vita per il dialogo e la riconciliazione“.
“Gesto simbolico è assolutamente apprezzabile ma non è sufficiente” – “Abbiamo bisogno di contrastare l’eccesso di separatezza. Per questo siamo andati con studenti e adolescenti in alcune chiese di Roma come San Pietro. Più che un gesto simbolico è necessario impostare un lavoro permanente di conoscenza e di avvicinamento ad un luogo della religione della maggior parte degli italiani: le chiese cattoliche”. Così il portavoce della Grande Moschea di Roma, Omar Camiletti, in un’intervista il telegiornale di Tv2000, ha commentato la decisione dei membri dell’Institut des Hautes Etudes Islamiques di unirsi domenica prossima alla messa nelle principali città francesi. “Per noi musulmani – ha aggiunto Camiletti in merito allo sgozzamento di padre Jacques Hamel – attaccare un luogo sacro e un uomo di Dio è un’azione veramente incredibile e sconcertante. Viviamo un sentimento di indignazione e repulsione. Oggi l’imam nella più grande moschea d’Europa ha sottolineato l’importanza di creare sempre un rapporto di fiducia e lealtà per consigliare le persone che perdono il senso e il significato vero dell’Islam. Non può esistere una religione che si rivolge all’odio, è un controsenso”.