Il ragazzo sudamericano si è scusato, dichiarando di "non essersi reso conto delle possibili conseguenze" del gesto. La Procura ha trovato i riscontri sul racconto, ma continua le indagini
“Il mio capo mi aveva dato la radio per farmela riparare, ma era troppo pesante e l’ho abbandonata vicino al cestino”, così si è giustificato l’uomo sudamericano che, lunedì 25 luglio, aveva creato un falso allarme bomba alla Stazione centrale di Milano, causando l’interruzione dei trasporti per alcune ore. Secondo quanto riporta il Corriere.it, il “colpevole”, fermato dalla Digos al termine delle indagini avviate dopo il falso allarme, avrebbe detto agli agenti di “non essersi davvero reso conto delle possibili conseguenze” dichiarandosi “mortificato per l’accaduto e per i problemi che ho creato”. All’interno della scatola sospetta son stati ritrovati: una radio, un trasformatore, una batteria e alcuni fili elettrici, i quali hanno fatto subito pensare a un “gesto con finalità allarmistiche“.
La Procura ha confermato che il gesto sia stato una leggerezza, senza alcuna altra finalità: infatti i poliziotti hanno trovato molti riscontri esterni che danno credibilità alla ricostruzione del sudamericano.