E poi frammenti dell’attentato di Mosca del 2011 fatti passare come immagini dell’attentato di Bruxelles e diffuse in tutto il mondo dopo gli attentati. Un errore (grave), come ha mostrato anche Striscia la notizia? No, molto peggio. Un “falso pianificato con largo anticipo”. Un “format a reti unificate per giustificare la guerra o la restrizione delle libertà”. Guardando le immagini i feriti, prosegue ancora, “non mostrano lesioni da chiodi e da bulloni“. E confronta questi feriti coi morti delle stragi di Stato durante gli anni di piombo. Il “format” prevede anche la presenza di fratelli che entrano in azione: dagli Tsarnaev della strage di Boston, ai Kouachi di Charlie Hebdo, gli Abdeslam a Parigi e i due El Bakroui. Tutti “delinquentelli standard redenti” che “non disdegnano l’alcol” e tutti conosciuti alle forze dell’ordine. Le immagini dell’esercitazione avvenuta a febbraio nella metro a Bruxelles sarebbero poi state utilizzate a reti unificate per fare passare l’attentato come vero. E poi arriva “l’immancabile quadro delle coincidenze”: il sito The truther scrive il 16 marzo che la Cia avrebbe realizzato false flag tra il 16 e il 23. E quei feriti che abbiamo visto a Bruxelles? Sono le immagini delle comparse utilizzate per un’esercitazione avvenuta il 25 febbraio nel tunnel Schumann, a 400 metri dalla fermata di Maelbeek dove si è verificato il secondo attacco. Le foto dei 40 falsi feriti sarebbero quindi state usate “in eventi false flag”. E infine ci sono alcune persone sopravvissute a più attentati. “L’esempio più eclatante”, prosegue la voce nel video, è Mason Wells, sopravvissuto a Boston 2013, Parigi 2015 e Bruxelles 2016. “O sta giocando con la morte o sta aggiornando il suo curriculum professionale”. In realtà, come scrive Abc, il ragazzo, ferito seriamente a Bruxelles, si trovava a un isolato di distanza a Boston durante la maratone e a due ore da Parigi il 13 novembre dell’anno scorso. Per cui, non è esattamente scampato. Ma la conclusione della voce del video su YouTube qual è? Che “solo l’intuito ci può salvare”.
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