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Melania Trump nuda sulla cover del New York Post: è ora di una first lady ‘tette al vento’?

Divertissement di Selene Pelpo

Pochi giorni fa, il discorso perfetto di Michelle Obama alla convention democratica, incantevole e di classe nel suo abito blu elettrico: “moving forward“, andare avanti nelle questioni che riguardano i diritti civili rompendo i tanti tabù ancora presenti nell’America di oggi, come quello di una donna Presidente. Una donna Presidente, sostenuta da una first lady tra le più amate di sempre. Ora, quella di una donna alla presidenza degli Stati Uniti è, a oggi, solo una delle due possibilità (Hillary Clinton e Donald Trump sono ancora “testa a testa” secondo gli ultimi sondaggi) mentre quello che è certo è che saremo presto orfani di una FLOTUS favolosa.

Ben che vada, avremo Bill Clinton, ed è un “ben che vada” che puzza di bruciacchiato. Nell’altro caso, Melania Trump. Melania Trump col viso dall’aspetto di una barbie dopo svariate punture d’ape. Melania Trump con la fronte liscia come il culo di un neonato. Melania Trump con i discorsi copiati da Michelle. Melania Trump che scrive di avere una laurea e non si sa se è vero.  Melania Trump che in pubblico non parla quasi mai. Melania Trump che dice di essere coinvolta in associazioni benefiche che però non specifica, non si sa mai qualcuno dovesse copiarla.

Melania Trump che appare nuda sulla copertina del New York Post. Foto d’epoca, per carità. Scatto dei tempi in cui faceva la modella. Ma sempre di nudo si tratta. Al di là del moralismo da bancone del pesce (già con Carla Bruni, noialtri al di qua dell’oceano avevamo avuto un piccolo assaggio di première dame tette al vento e zigomo al cielo) la first lady con il seno al vento sul web no, dai. Per una questione di classe, più che di scandalo. Un seno nudo, che vuoi che sia. Ma l’immagine, signora mia, l’immagine è importante. Perché Michelle è bella senza essere volgare, è una donna che appare “normale”, in gran forma ma “normale”. Perché Michelle te la immagini che viene a mangiare il pollo a casa tua e non mentre ammicca davanti a un obiettivo, come la più ‘smandrappata’ delle utenti Instagram. Uno dice, ma i tempi sono maturi per una first lady ‘tette al vento’. I social, culle del selfie, hanno sdoganato seni e sederi tanto che una first lady che li mostra non può che essere considerata “una di noi”. Sarà, ma l’idea che FLOTUS mostri le tette al solo Presidente continua ad avere un che di affascinante.

Si ricorda un’altra first lady fotografata nuda, suo malgrado però. Era il 1972 quando alcuni scatti rubati di Jacqueline Kennedy nuda a Skorpios fecero scandalo. Si trattava,  secondo il giornalista Christopher Andersen, di “una campagna diffamatoria ideata da Aristotle ‘Ari’ Onassis”: scoperto che Jackie, ormai ex first lady. aveva un amante, il magnate pensò di screditarla e il divorzio fu meno oneroso di quanto avrebbe potuto. Un nudo quindi, che niente ha a che vedere con quello di Melania.

Ora, Melania, nessuno ti ‘addita’ per un passato da modella. E gli scatti di nudo stanno nel quadro, va bene. Però, cara, prova almeno a informarti meglio sui discorsi che stai per tenere e sulle informazioni divulgate nel tuo sito internet. Prova a dare buca al chirurgo per un paio di sedute e ad aumentare di qualche centimetro la stoffa dei tubini. Prova a guardarla ancora meglio, Michelle. E dai magari un’occhiata anche a Jacqueline: sobria perfino nella tragedia, appassionata d’arte, icona senza impegnarsi per esserlo. Se ce la metti tutta, forse, la copertina di nudo sul New York Post non sarà l’unica cosa alla quale penseremo guardandoti.

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