Nei campus texani e nelle aule universitarie è possibile per gli over 21 dotati di licenza portare armi, anche non visibili. La legge entra in vigore all’indomani della sparatoria avvenuta ad Austin ma soprattutto nel 50esimo anniversario della prima strage di massa avvenuta negli Stati Uniti, quando nel 1966 Charles Whitman, cecchino addestrato dai marines, aprì il fuoco dalla campanile dell’University of Texas uccidendo 17 persone. A insistere affinché la misura entrasse in vigore proprio oggi, e cioè in una data emblematica, è stato il governatore Greg Abbott, che ha spinto per il provvedimento in netto contrasto con gli sforzi rilanciati da Barack Obama di fronte alle troppe stragi per controlli severi sulle armi.
Facendo coincidere l’entrata in vigore con il 50esimo anniversario della prima della lunghissima lista delle stragi di massa – l’ultima delle quali risale al 12 giugno, quando a Orlando, in Florida, un uomo ha causato la morte di 50 persone e il ferimento di altre 53 – i repubblicani vogliono ribadire che secondo loro “armare i buoni” è una misura efficace contro gli attacchi perché mette le persone che possiedono legalmente un’arma in condizione di difendersi. Ma sono in tanti a contestare questo ragionamento e a lanciare l’allarme sulle conseguenze di questa misura che rischia di far aumentare le violenze ed i suicidi nel campus. Tra le voci che si sono sollevate contro la legge anche quella di Claire Wilson James, una delle persone ferite nella sparatoria di 50 anni fa.
Forte il dissenso all’interno delle università pubbliche del Texas, con il preside della facoltà di Architettura che ha rinunciato all’incarico a seguito dell’entrata in vigore del provvedimento. Le proteste si sono avute soprattutto nella ‘liberal’ Austin dove i professori hanno ottenuto che nei loro uffici venga vietato di entrare armati. E nella maggioranza delle università private si è scelto di non applicare la legge, continuando a vietare le armi.
In Texas oltre un milione di persone hanno l’autorizzazione a portare le armi anche non a vista, nel rispetto della legge approvata 20 anni fa. Oltre al Texas, anche Colorado, Utah, Idaho ed altri cinque Stati hanno leggi che permettono di portare armi nei campus. Mentre nei mesi scorsi il governatore della Georgia, il repubblicano Nathan Deal, ha fatto arrabbiare i suoi colleghi di partito mettendo il veto ad una legge simile a quella del Texas. Ed altri 15 stati, compresi stati considerati ‘gun friendly’ come Montana, Wyoming, hanno fatto la stessa scelta di non permettere armi nelle università.