Nuovo caso di doping nello sport italiano. Viktoria Orsi Toth, giocatrice di beach volley, è stata trovata positiva al clostebol, uno steroide anabolizzante, a seguito di un controllo fuori competizione disposto dalla Nado Italia, a Roma, il 19 luglio 2016. Lo ha reso noto il Coni con un comunicato. L’atleta è stata sospesa in via cautelare dalla prima sezione del Tribunale nazionale antidoping, in accoglimento dell’istanza proposta dall’Ufficio di procura antidoping, e sarà costretta a rimpatriare nelle prossime ore. Avrebbe partecipato ai Giochi in coppia con Marta Menegatti con cui aveva conquistato la qualificazione.
“Sono davvero dispiaciuto, è stata una leggerezza da parte di una ragazza di 25 anni. Si tratta di una pomata presa senza sentire i medici federali”, ha commentato il presidente della Fipav, Carlo Magri. “E’ davvero un peccato, vengono così buttati all’aria due anni di sacrifici, anche economici – sottolinea il numero uno del volley italiano sentito dall’Adnkronos -. Mi dispiace molto per lei e per la compagna Marta Menegatti, che potrà partecipare sì alle Olimpiadi ma con una compagna con la quale non ha affiatamento: sarà difficile essere competitivi ai massimi livelli che i Giochi richiedono”.
In una nota ufficiale inviata all’Ansa, il Comitato olimpico nazionale aveva sottolineato che “non c’è nessuna atleta della nazionale italiana femminile di pallavolo presente a Rio risultata positiva all’antidoping”, rispondendo alle indiscrezioni che in un primo momento avevano puntato l’attenzione su una delle dodici atlete convocate da Marco Bonitta nella nazionale femminile di pallavolo.
Se confermato sarebbe il quinto caso di doping riguardante atleti italiani in procinto di partecipare ai Giochi brasiliani. In precedenza erano stati esclusi Niccolò Mornati, canottiere del 2 senza risultato positivo all’anastrozolo, Roberta Caputo, velista specialista della classe 470, positiva proprio al Clostebol e il mezzofondista Jamel Chatbi, che aveva comunicato di aver saltato il terzo controllo antidoping dell’anno. Poi c’è il noto caso del marciatore Alex Schwazer, in attesa del pronunciamento del Tas per sapere se potrà partecipare a Rio 2016.