Incrociare le dita, sperare in accoppiamenti morbidi ai quarti di finale e poi chissà. Per le squadre italiane la partecipazione a Rio 2016 sarà più che altro una via crucis. Una, forse due medaglie, e qualche buon piazzamento. Almeno di clamorosi exploit, auspicati dal presidente del Coni Giovanni Malagò nel volley maschile. Certo è che la pattuglia azzurra nei sei sport di squadra si presenta in Brasile scarna e in tono minore sotto il profilo qualitativo rispetto a edizioni passate. Appena quattro le rappresentative in due sport: pallavolo e pallanuoto. Sotto rete e in acqua resistono le speranze, mentre le squadre italiane non saranno presenti nella pallamano – dove non ci siamo mai qualificati – e nel rugby che torna alle Olimpiadi dopo 92 anni. Ma le assenze più pesanti sono quelle del calcio e del basket, sport nei quali i Giochi ci hanno regalato grandi soddisfazioni appena 12 anni fa e oggi invece vedono gli azzurri lontani dal villaggio olimpico. Con il flop della pallacanestro, che ha fallito la qualificazione in casa a Torino agli inizi di luglio disperdendo il talento ‘della nazionale più forte di sempre’, come l’aveva definita Petrucci. Ad Atene, gli uomini di Recalcati conquistarono uno storico argento, ma da allora in campo internazionale è andata sempre peggio. Un po’ come gli undici del calcio, bronzo in Grecia e poi approdato ai quarti a Pechino prima di scomparire: niente Londra e qualificazione bucata anche in Brasile.
Volley, tra speranze e concorrenza – Così gli occhi sono tutti per la pallavolo, vera speranza del Coni. Negli ultimi due anni la selezione femminile è finita sotto i riflettori e ha esaltato il pubblico con il quarto posto mondiale conquistato in casa nel 2014. La star di quell’edizione divenne Valentina Diouf, grande assente a Rio. La schiacciatrice di Busto è stata esclusa dal ct Bonitta via sms a pochi giorni dalla partenza per il Brasile scatenando forti polemiche e tensioni anche interne alla squadra. Senza di lei, il volto più noto della nazionale, l’Italia cercherà di qualificarsi ai quarti in un girone di ferro con Serbia, Cina, Olanda, Stati Uniti e Porto Rico per poi dare la caccia a una semifinale che potrebbe regalare la prima medaglia olimpica. Senza giri di parole: serve un’impresa. Più accreditata la selezione maschile, bronzo agli Europei del 2015 e terza anche a Londra quattro anni fa. La squadra allenata da Blengini coltiva speranze di bis in Brasile, dove i padroni di casa sono gli indiscussi favoriti per la vittoria. Dietro i verdeoro, i bookmakers inquadrano la Francia campione continentale in carica e poi proprio l’Italia. Malagò conta parecchio sulle prestazioni di Zaytsev, Juantorena e compagni che esordiranno il 7 agosto proprio contro i transalpini. Nella stessa poule sono stati inseriti anche gli Stati Uniti e il Brasile, quindi al termine del girone le reali potenzialità azzurre saranno ben definite. Tra le cinque medaglie olimpiche vinte dal volley maschile, manca solo il metallo più pregiato. Ma la concorrenza è forte e agguerrita come non mai.
Pallanuoto: più ‘rosa’ che ‘bello’ – Nella pallanuoto le ambizioni italiane sono tinte più di rosa che d’azzurro. Perché come ad Atene 2004, quando le ragazze di Pierluigi Formiconi vinsero la finale contro la Grecia conquistando uno storico oro, il Setterosa ha maggiori chance di arrivare sul podio. Gli uomini, a quattro anni dall’argento di Londra, appaiono in difficoltà nonostante il quarto posto ai Mondiali di Kazan nel 2015. Si sono guadagnati la partecipazione a Rio grazie a un sofferto successo sulla modesta Romania e dovranno affrontare un girone complicato con Spagna, Croazia, Stati Uniti, Montenegro e Francia. Passano le prime quattro, ma bisogna evitare l’ultimo posto utile nella poule per essere sicuri di scansare la Serbia nei quarti. Più morbido il cammino delle ragazze che avranno la snodo decisivo nei quarti, dove affronteranno una tra Spagna, Ungheria, Cina e Stati Uniti. L’obiettivo è non incrociare la rappresentativa a stelle e strisce, campione del mondo in Russia lo scorso anno, dove la selezione di Fabio Conti ha conquistato il bronzo dopo aver visto sfumare la finale ai tempi supplementari contro i Paesi Bassi. L’esperienza della capitana Tania Di Mario, alla quarta Olimpiade, e di Teresa Frassinetti, Giulia Gorlero, Aleksandra Cotti, Giulia Emmolo e Roberta Bianconi dovrà aiutare le sette esordienti convocate per l’avventura brasiliana. Le più attese sono loro.