Bellissime aurore nei cieli polari. Sono la spettacolare conseguenza di una tempesta magnetica in corso, annunciata il primo agosto e provocata da una straordinaria eruzione solare: la nube di particelle emessa dal Sole ha colpito questa mattina il campo magnetico terrestre e sta provocando spettacolari aurore nei cieli polari.
Le luci colorate sono state osservate in Antartide e nei paesi del Nord, dall’Estonia, alla Svezia fino alla Danimarca e alla Germania. Per il momento la tempesta è di intensità bassa, di classe G1 nella scala che va da 1 a 5, ma comunque in grado di disturbare le comunicazioni radio. Se la nube di particelle fosse arrivata contemporaneamente a un flusso veloce di vento solare, ossia di particelle emesse normalmente dal Sole, come previsto inizialmente, “la tempesta sarebbe stata certamente più intensa” ha detto all’Ansa Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell’università di Trieste.
Ma non è finita qui, la raffica di vento solare ancora non raggiunge la Terra e quando lo farà, probabilmente tra questa notte e domani, si prevede un’altra tempesta magnetica. L’agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani (Noaa) prevede con una probabilità del 55% che si verifichi una seconda tempesta entro domani 4 agosto. ”La corrente di particelle solari in arrivo – ha spiegato Messerotti – è collegata a un buco coronale, ossia una regione di bassa luminosità nei raggi X e nell’estremo ultravioletto nella quale i campi magnetici del Sole sono aperti verso lo spazio e accelerano la velocità del vento solare”. In pratica è ”come avere uno zampillo rotante che se colpisce la Terra può generare tempeste magnetiche”. Il Sole si sta avviando verso un periodo di quiete che arriva ogni 11 anni dopo un periodo più attivo ed è normale, ha rilevato l’esperto, “che in questa fase si formino con più frequenza del solito buchi coronali”.