Questa verifica si riferisce alle analisi effettuate, su disposizione della Nado Italia, lo scorso 22 giugno, esattamente il giorno dopo l’annuncio della sua positività al testosterone. I legali: "Faremo valere le sue ragioni, anche nel test dell'1 gennaio ci sono dei vizi e non può essere considerata una prova"
L’ultimo controllo antidoping di Alex Schwazer è negativo ma non vuol dire che potrà partecipare alle Olimpiadi di Rio. Questa verifica è stata infatti effettuata, su disposizione della Nado Italia, lo scorso 22 giugno, esattamente il giorno dopo l’annuncio della sua positività al testosterone in un controllo della Iaaf, effettuato l’1 gennaio a Racines.
“Anche questo test conferma la completa estraneità di Schwazer – ha commentato l’avvocato Thomas Tiefenbrunner dopo aver reso nota la notizia -, all’udienza al Tas (lunedì 8 agosto, ndr) faremo valere le sue ragioni, anche nel test dell’1 gennaio ci sono dei vizi e non può essere considerata una prova”.
La seconda positività di Schwazer, divenuta un vero e proprio thriller tra presunti complotti e trappole organizzate ai suoi danni, sarà giudicata definitamente il prossimo 8 agosto, quando a decidere sulla possibilità che il marciatore altoatesino partecipi ai Giochi sarà il Tribunale amministrativo sportivo di Rio de Janeiro.
Se i giudici sportivi decidessero per il via libera, Schwazer potrà partecipare alla 20 km di marcia, prevista per il 12 agosto, e una settimana dopo alla 50 km. L’atleta è risultato positivo l’1 gennaio, quando stata riscontrata una modesta presenza di testosterone nelle urine, dopo 20 controlli antidoping effettuati negli ultimi 9 mesi sia da Nado Italia, sia dalla Iaaf: tutti questi esami (sangue o urine) sono risultati negativi.