Una questione di lesa maestà: in pratica è con questa motivazione che Preston Henn, 85enne collezionista di automobili plurimilionario, porterà in tribunale la Ferrari. Come noto, alcuni modelli della Scuderia italiana sono costruiti in serie limitata e vengono venduti ad una clientela strettamente selezionata. Uno fra questi è LaFerrari Aperta, l’ultimo bolide di Maranello che sarà presentato al pubblico al prossimo Salone di Parigi, già sold-out al momento della diffusione delle prime foto ufficiali, avvenuta un mesetto fa.
Nonostante Henn, proprietario del Fort Lauderdale Swap Shop (una delle maggiori attrazioni della Florida con tanto di museo delle automobili), possieda già alcune delle Rosse più esclusive di sempre – fra cui F40, F50, LaFerrari Coupè, Enzo e soprattutto una 275 GTB/C 6885 Speciale, da molti stimata 100 milioni di dollari – e sia un ferrarista da oltre 60 anni, la filiale nordamericana della Ferrari ha rifiutato di prendersi carico della sua prenotazione.
Un qualcosa di inaccettabile per Henn che ha deciso di indagare tramite i suoi amici in Ferrari: sarebbero stati questi ultimi a suggerire all’anziano collezionista la sua “inadeguatezza” al perfezionamento dell’acquisto. Incredulo per quanto appreso Henn ha scritto direttamente a Edwin Fenech, numero uno di Ferrari North America, a Enrico Galleria, Senior Vice President Direzione Commerciale e Marketing e niente meno che al Presidente Marchionne. A quest’ultimo ha addirittura inviato un assegno da un milione di dollari come caparra per l’auto, prontamente rispedito al mittente insieme ad un secco “tutti gli esemplari sono già stati venduti”.
Tanto è bastato per far decidere all’arzillo vecchietto di portare la Ferrari dinanzi la sbarra degli imputati e discuterne davanti ad un giudice. Ma la Aperta non c’entra nulla stavolta: è diventata una questione di onore. Henn si sente infatti frustrato e classificato come non idoneo all’acquisto del mezzo in questione, nonostante i suoi indiscutibili legami con il marchio italiano: una diffamazione che vuole far pagare 75.000 dollari a quelli di Maranello per i danni di immagine e reputazione subìti. A questo punto la palla passa al giudice: se desse ragione a Henn, potrebbe creare un importante precedente per gli anni a venire per la risoluzione di situazioni simili (in USA vige il principio del Precedente Giudiziario Vincolante). E se anche oltreoceano vale il detto che il cliente ha sempre ragione…