Secondo il Servizio politiche territoriali della Uil, quest'anno una famiglia di quattro persone pagherà in media 295 euro contro i 223 del 2012. La tariffa più basta, tra i 94 centri considerati, si registra a Belluno: meno di 150 euro. Nell'ultimo anno l'aumento medio è stato solo dello 0,4%, ma i cittadini del capoluogo molisano si sono visti chiedere il 39% in più. Per gli aquilani +17%
Tra il 2012 e il 2016 la tassa sui rifiuti è aumentata in media del 32,2%, pari a 72 euro. Quest’anno le famiglie pagheranno in media 295 euro, contro i 294 del 2015 e i 223 nel 2012. A fare il calcolo è stato il Servizio politiche territoriali della Uil, che ha elaborato i costi della Tari in 94 città capoluogo di provincia per un nucleo con una casa di 80 metri quadri e quattro componenti. Secondo il sindacato, in valori assoluti il costo maggiore si registra a Benevento con 473 euro l’anno, mentre la cifra più bassa si paga a Belluno: “solo” 149,84 euro.
Vicine ai massimi Benevento con 473 euro l’anno a famiglia, Pisa con 465 euro, Salerno con 462, Grosseto con 450 e Cagliari 447 euro. Cifre molto più basse a Novara (166 euro), Vibo Valentia (176 euro), Macerata (178 euro) e Brescia (181 euro). L’aumento percentuale record in 5 anni si è registrato a Pescara, dove si paga il 157% in più rispetto al 2012.
Per quanto riguarda le città metropolitane, a Napoli la tariffa sui rifiuti pesa mediamente 436 euro medi a famiglia, a Reggio Calabria 431, a Bari 346, a Milano 325, a Genova 321, a Roma 312. Si paga un po’ meno a Bologna (229 euro medi), Torino (262 euro) e Palermo (276 euro).
Nell’ultimo anno, rileva lo studio, l’aumento medio è stato contenuto (0,4%), pari al tasso di inflazione. A subire i rincari maggiori tra 2015 e 2016 sono stati gli abitanti di Isernia (+39,4%), L’Aquila (+16,8%%), Frosinone (+16,4%), Ascoli Piceno (+13,1%) e Latina (+12,2%). Viceversa a Matera, dopo gli aumenti record degli scorsi anni, si assiste a una diminuzione del 27,5%, a Oristano del 15,3%, a Nuoro del 13,3%, a Perugia del 10,2% e a Monza dell’8,6%. Sempre tra 2015 e 2016 le tariffe sono aumentate in 37 città capoluogo, tra cui Ancona, Bari, L’Aquila, Aosta, sono rimaste stabili in 20 centri tra cui Napoli, Torino, Bologna e sono diminuite in altri 37, tra cui Genova, Milano, Roma, Cagliari e Palermo. In valori assoluti si registra un aumento di 63 euro a Isernia, 61 a Frosinone, 60 a L’Aquila, 39 a Latina, 38 a Bari. A Matera si risparmiano invece 120 euro rispetto all’anno prima, a Nuoro 56, a Oristano 51, a Perugia 35, a Monza 30 euro.