Questo bell’omino a destra si chiama Filippo Sensi. Renzi, che in questa foto aveva 2 anni e 74 chili in meno, lo ha scelto perché accompagnandosi a uno così può sembrare figo persino lui. La storia del prode Sensi è elettrizzante: era vicedirettore di Europa, giornale diretto da Menichini e famoso unicamente per avere avuto più pagine che lettori. Questa esperienza, altamente formativa da un punto di vista masochistico, lo ha ben preparato per l’incarico della vita: lavorare alla corte del Ciambellone. Il ruolo di Sensi, anche noto come “Richelieu di Renzi”, è invero straziante: ogni giorno deve dire che il suo Capo è bello, bravo e persino intelligente. Insomma, una vitaccia.
Sensi esercita però il suo ruolo in maniera sicura e illuminata: twitta ogni istante commenti da Istituto Luce, scomunica chi non è renziano e non disdegna telefonate di fuoco a chi osa invitare in tivù gli indesiderati (lo raccontava anche ieri Freccero a In Onda Estate). Perché vi parlo di quest’uomo sopravvissuto al ruolo usurante di vice-Menichini, che peraltro era un po’ come fare la riserva di Rodrigo Ely nel Ciggiano? Perché Sensi non è solo bello e democratico: è pure bravo. Bravissimo. Anzi un genio.
Paola Zanca, sul Fatto di stamani, racconta un retroscena esaltante. Tutto accade due sere fa. L’avvenente Sensi è a casa sua, si rilassa ma si sente solo perché non ha Renzi accanto, volato nel frattempo a Rio per dare il bacio della morte agli olimpici italici. Non sa che fare e digita un messaggio così riassumibile: “Proviamo a menare Di Battista sul discorso della Libia ricordandogli l’Isis”. Lo invia. A chi? A una chat di fedelissimi, o così crede. E già questo è straordinario, perché dimostra come Sensi abbia una chat attraverso la quale impartisce ordini non solo ai renzini minori tipo Rotta o Picierno, ma verosimilmente pure ai sedicenti giornalisti persino più renzini di lui. Ah, che bel giornalismo libero che abbiamo: vamos.
C’è solo un problema: quel figaccione di Sensi sbaglia chat. Sul serio: manda questo allegro messaggio di love & peace a una chat a cui sono iscritti una quarantina di giornalisti delle agenzie di stampa. Bella figura di merda, giusto? Giusto. A quel punto il magnetico Sensi, dopo interminabili minuti di silenzio, piazza la classica toppa peggiore del buco e scrive più o meno: “Scusate, per errore ho copiato e incollato qui il messaggio di un parlamentare”. Sembra uno scherzo, ma è tutto vero. Ecco: l’Italia è in mano a gente così.