Una discarica abusiva nel cuore verde di Roma. Sui tornanti che portano al Gianicolo, precisamente tra via Goffredo Mameli e la Rampa del Monte Aureo dietro la fontana storica del Prigione. Frotte di topi, decine di siringhe, montagne di rifiuti di ogni genere, alcuni speciali: come le latte di olio da 25 litri e le latte di passata di pomodoro per mense e ristoranti. Un degrado e un fetore assurdo a portata d’occhio (e di naso) dei turisti che ogni giorno passano di lì. Questo a pochi metri dalla bellissima fontana dell’Acqua Paola. Tutto inizia nel 2014: i lavori (mai compiuti) di ristrutturazione della Rampa, finanziati con un milione 200mila euro, sono bloccati in Comune. Il cantiere è aperto e le transenne che “bloccavano” (è un eufemismo) l’accesso ai mezzi e alle persone non addette, non esiste più. Così qui da anni vengono gettate grandi quantità di immondizia tra gli alberi e le piante del Gianicolo. Il presidente del municipio I, Sabrina Alfonsi (Pd), intervistata sul posto da ilfattoquotidiano.it afferma: “Ho messo al corrente della discarica abusiva l’assessore all’Ambiente, Paola Muraro (M5S), il Servizio Giardini del Comune di Roma e l’Ama. A fine agosto dovrebbero iniziare i lavori, ma il problema è che chi deve ristrutturare la rampa non ha la competenza per rimuovere i rifiuti”. E precisa: “Finché quest’area non verrà bonificata, i lavori non potranno iniziare” di Marina de Ghantuz Cubbe e Marco Mastrandrea