La manifestazione contro il presidente ad interim Temer e l’uso dei fondi pubblici per finanziare i Giochi ha costretto il Comitato organizzatore 2016 a cambiare il percorso della torcia olimpica
Dentro il Maracanà la spettacolare cerimonia di apertura con Caetano Veloso, Gilberto Gil e Gisele Bundchen. Fuori le proteste, disperse dalla polizia usando lacrimogeni e granate stordenti. Venerdì, mentre a Rio andava in scena la festa per l’inizio della XXXI Olimpiade, circa 3mila militanti dei movimenti sociali, dei sindacati e del Partito dei lavoratori hanno manifestato a Copacabana contro il presidente ad interim Michel Temer, l’ex vice di Dilma Roussef che le è subentrato dopo la messa in stato d’accusa. Temer è stato anche fischiato dal pubblico presente al Maracanà. Nel mirino la corruzione e l’uso eccessivo di fondi pubblici per finanziare i Giochi. “Ci opponiamo al fatto che non si dà priorità ai diritti sociali – ha spiegato un manifestante – Per questo non crediamo che le Olimpiadi possano giustificare il dirottamento di risorse destinate prima alle tematiche sociali”.
La manifestazione ha costretto il Comitato organizzatore di Rio 2016 a cambiare il percorso della torcia olimpica a poche ore dall’apertura dei Giochi, visto che le sei corsie del viale che costeggia la spiaggia di Copacabana erano occupate dai dimostranti. Un gruppo di black bloc locali si è scontrato con agenti delle forze dell’ordine, impadronendosi di una bandiera del Brasile e dandole fuoco. La polizia ha risposto appunto con gas lacrimogeni e spray al peperoncino: un manifestante è rimasto ferito e un altro è stato arrestato.
Il raduno era davanti al lussuoso hotel Copacabana Palace, uno dei luoghi dove alloggia la cosiddetta ‘famiglia olimpica’. I militanti del Partito dei lavoratori dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva e della presidente sospesa Rousseff hanno marciato al ritmo di slogan contro il governo che definiscono frutto di un “colpo di stato“.