Gli italiani amano sempre di più condividere la loro vita con gli animali. È quanto emerge dal Rapporto Italia 2016 di Eurispes. Secondo lo studio, circa la metà degli italiani ha almeno un animale in casa. I cani sono quasi sette milioni. Sette milioni e mezzo i gatti. Trenta milioni i pesci. 13 milioni gli uccelli. Ed un milione e mezzo i rettili. Ben il 2,1% degli italiani detiene un coniglio fra le mura domestiche.

Al fatto dovrebbe essere data una valenza positiva almeno alla luce di due considerazioni. La prima è che la sola presenza di un animale domestico in casa contribuirebbe a ridurre notevolmente la spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale. La stima fatta dal Centro Studi Sic Sanità in Cifre è di circa quattro miliardi di euro risparmiati, calcolati “alla luce della riduzione dei costi legati alla gestione di alcune delle principali patologie croniche quali diabete, patologie cardiovascolari e depressione, possibile grazie alla diffusione degli animali domestici”. Mi permetto solo di credere che il dato si riferisca al possedere soprattutto un cane e non già un pesciolino rosso…

La seconda è che gli animali da compagnia stanno smuovendo il settore economico dei relativi prodotti. Continuano infatti ad aprire sempre nuovi negozi e catene dedicati. Ed avrete sicuramente notato che le pubblicità di prodotti per animali da compagnia sui mass media sono aumentate in misura esponenziale.

Ma forse non è tutto oro quello che luccica. Il discorso degli animali da compagnia è anche più complesso di quello che si vuol fare apparire. Ad esempio, le Asl hanno anche dei costi non da poco per l’esistenza delle strutture di accoglienza, come canili e gattili.

Poi, gli animali da compagnia alimentano in misura non trascurabile l’industria della produzione di carne animale, soprattutto bovina e ittica. E l’impatto è ancor più aumentato da quando certe ditte hanno imboccato la strada di produrre cibi di alta qualità, sempre più proteici e che sempre più assomigliano a cibi umani, anche sotto l’aspetto dei costi. Altre ditte, invece, come la Mars (proprio quella delle barrette) si smarcano ed imboccano la strada della sostenibilità anche nel campo del pet.

Ultimo aspetto. Mi permetto di osservare che forse sarebbe ora di smetterla di tenere delle gabbie in casa, che poi siano acquari, terrari o gabbie vere e proprie poco importa.

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