Aveva addosso esplosivi. Era pronto a colpire, a diventare un martire dell’Isis a cui aveva giurato fedeltà in un video. Ma la polizia canadese grazie a “informazioni credibili di una potenziale minaccia terroristica” è arrivata a lui prima che potesse entrare in azione. E così Aaron Driver, 24 anni, è stato ucciso durante un’operazione che ha impedito al 24enne di realizzare il suo piano di morte. Il ragazzo, già arrestato lo scorso anno per aver sostenuto apertamente lo Stato islamico sui social media, è stato colpito su un taxi. E’ successo a Strathroy, una cittadina nell’Ontario meridionale, a circa 225 chilometri a sudovest di Toronto. Con sé aveva esplosivi. E’ riuscito a utilizzarne uno con cui ha ferito una persona, il secondo non è riuscito ad attivarlo perché è morto prima. La polizia – secondo la Bbc online che cita fonti investigative – sapeva che il ragazzo poteva compiere un attentato nelle prossime 72 ore.
In un video trovato dagli inquirenti, Driver – dice la tv canadese Cbc – dichiarava di essere un “un martire”, lodava gli attacchi ispirati dall’Isis in Europa e negli Stati Uniti e inneggiava alla vendetta per gli attacchi degli alleati contro lo Stato islamico. Utilizzava anche l’alias Harun Abdurahman e non era stato accusato di un crimine specifico, ma nel mese di febbraio era stato raggiunto da un ‘peace bond’: un ordine del tribunale che imponeva dei limiti ai suoi movimenti e lo obbligava a stare lontano da social media e computer e non avere contatti con lo Stato islamico o gruppi militanti simili.
Secondo Site, il presunto terrorista era “immerso nella comunità Isis online ed era seguito da figure di spicco dell’Isis” e aggiunge che tra i suoi follower su Twitter c’è il combattente dell’Isis Rahin Aziz. “Driver – prosegue Site – è uno delle migliaia di occidentali radicalizzati e reclutati dalla massiccia macchina di propaganda dell’Isis sui social media”.