E' scritto nelle motivazioni della sentenza d'Appello con cui sono state confermate le assoluzioni in primo grado per i quattro poliziotti imputati. Il manovale 51enne è morto la sera del 30 giugno 201 per arresto cardiaco durante l'arresto
Quei colpi inferti dagli agenti erano necessari per ammanettare Michele Ferrulli, il manovale 51enne morto la sera del 30 giugno 2011 a Milano per arresto cardiaco mentre gli uomini delle Volanti lo stavano arrestando a terra. A dirlo sono i giudici della corte d’Assise d’Appello nelle motivazioni della sentenza del 23 maggio scorso con cui sono state confermate le assoluzioni in primo grado del 2014 per i quattro poliziotti imputati Francesco Ercoli, Michele Lucchetti, Roberto Piva e Sebastiano Cannizzo. Una sentenza “vergognosa” per la figlia di Ferrulli, Domenica.
Il sostituto pg di Milano Tiziano Masini aveva sostenuto che i quattro agenti avevano messo in atto contro Ferrulli un “arresto illegale e arbitrario” e aveva parlato di “botte” e “percosse” ai danni di Ferrulli. La Corte nelle motivazioni scrive che il “raffronto tra quanto si vede dai filmati, unitamente a quanto hanno dichiarato i testi (con le dovute valutazioni di tali dichiarazioni) e il contenuto specifico delle imputazioni, non consente di ritenere che gli imputati abbiano posto in essere quelle condotte di lesioni loro contestate, né che le loro condotte si siano protratte oltre il limite finale della conclusione dell’ammanettamento in corso”.
La Corte ha anche escluso che nei comportamenti degli imputati si potessero ravvisare dei “profili di negligenza“, una volta resosi conto del malore di Ferrulli, in quanto “non appena tutti si rendevano conto che Ferrulli non fingeva, ma stava davvero male, subito iniziavano le manovre per cercare di girarlo in posizione supina, gli venivano tolte le manette e veniva posto in essere il tentativo di rianimazione, mentre era immediatamente richiesto e sollecitato l’intervento dell’ambulanza”.
E’ stato anche accertato che Ferrulli non è stato colpito da uno schiaffo sferrato dall’agente di polizia Francesco Ercoli. Secondo i giudici le “considerazioni di natura logica escludono che tale gesto possa essere stato effettivamente uno schiaffo, e fanno ritenere che si sia trattata di una esortazione a farla finita”. La corte, presieduta da Sergio Silocchi, ritiene invece “credibile che Ferrulli dato il suo temperamento (ammesso e descritto anche dai suoi congiunti) se schiaffeggiato, avrebbe reagito immediatamente, mentre Ercoli, se avesse davvero colpito Ferrulli, non gli avrebbe subito voltato le spalle” come si vede nei video registrato dalla telecamera di una farmacia che ha ripreso l’arresto.