E’ stato scarcerato questa mattina dopo la decisione della Corte d’Appello di Milano Mehdi Khosravi, il blogger iraniano di 37 anni autore della pagina ‘Gomnamian’ (Gente senza nome, ndr). “Continuerò a lottare per difendere i diritti fondamentali dell’uomo anche a costo della vita”, ha detto secondo quanto riferito dal suo legale.
Il blogger era stato arrestato sabato 7 agosto a Dorio, in provincia di Lecco, sul lago, dove era in vacanza con alcuni amici, su esecuzione di un mandato di cattura internazionale spiccato dalla magistratura dalla Repubblica Islamica nel 2009 per l’accusa di corruzione (leggi). Khosravi, che ha lo status di rifugiato politico in Gran Bretagna dal 2010 dopo essere stato imprigionato e torturato in Iran all’età di 19 anni, è stato interrogato stamattina davanti alla quinta sezione penale della Corte d’appello di Milano presieduta da Pier Angelo Guerriero. Il suo difensore Nicola Canestrini ha depositato in udienza i documenti per testimoniare lo status di rifugiato politico del suo assistito e le “persecuzioni” da lui subite in Iran. L’uomo è stato quindi scarcerato con il parere favorevole della procura generale.
Dopo il suo arresto si era mosso per lui anche il figlio dello Scià Reza Pahlavi che, da Parigi, si è rivolto al premier Renzi perché l’uomo venisse rilasciato. Appelli sono arrivati in questi giorni anche l’Alto commissariato delle nazioni Unite per i rifugiati ‘Unhcr’, che ha inviato una lettera al ministero della Giustizia, e Amnesty International Italia e l’Associazione radicale Nessuno tocchi Caino. Da tutti era arrivato l’invito alle autorità italiane a non compiere alcun atto che potesse mettere a rischio i diritti fondamentali di Khosravi.
Nicola Canestrini, difensore del blogger ed esperto in materia di estradizione, ha raccontato che Khosravi, avrebbe tentato anche di togliersi la vita assumendo una dose massiccia di psicofarmaci, nelle fasi immediatamente successive al fermo. “Era terrorizzato alla prospettiva di tornare in Iran”.