La decisione del giudice Angelo Riccio Cobucci: ai lavoratori saranno restituite, già nella busta paga di luglio, tra le 20 e le 80 ore libere a testa, perché "il potere discrezionale del datore di lavoro di fissare l’epoca dell’astensione non è da intendersi privo di vincoli". Secondo i sindacati molti altri hanno subito lo stesso ingiusto trattamento
Decine di ore di ferie scomparse perché l’azienda le aveva spalmate arbitrariamente a ridosso di ore di cassa integrazione. E’ quanto successo a 120 dipendenti dello stabilimento di Susegana (Treviso) di Electrolux Italia, che si sono visti sottrarre tra le 20 e le 80 ore di vacanze a testa. Adesso il giudice del lavoro di Pordenone Angelo Riccio Cobucci ha stabilito che l’azienda di elettrodomestici dovrà restituire quei pacchetti che erano stati collocati, senza alcuna comunicazione a dipendenti e sindacati, a ridosso o in sostituzione di alcune serie di ore di cassa integrazione. Il ricorso era stato presentato dalla Rappresentanza sindacale unitaria di Susegana.
I fatti, secondo i sindacati, “risalgono a periodi tra il 2012 e il 2013 quando l’Electrolux, con una procedura di cassa integrazione straordinaria aperta, aveva cominciato a collocare, in modo forzoso e ripetutamente, un rilevante numero di lavoratori in ferie a ridosso e/o in sostituzione della collocazione in cassa integrazione. Il tutto senza alcuna comunicazione sindacale, in maniera frazionata durante la giornata lavorativa (tra le 2 e le 4 ore al giorno) e senza darne neppure comunicazione ai diretti interessati che sono venuti a conoscenza della collocazione forzata in ferie soltanto con il ricevimento del prospetto paga del mese successivo!”.
I lavoratori che hanno subito l’ingiusto trattamento, stando alle Rsu, sono inoltre molti di più. La prossima mossa dei sindacati consisterà nel verificare se gli effetti di questa sentenza potranno essere estesi anche a tutti gli altri dipendenti che hanno aderito al ricorso. Il magistrato, spiegano, “ha condannato l’azienda a ripristinare il monte ore ferie per ciascuno dei 120 lavoratori ricorrenti con la busta paga di luglio 2016, in consegna in questi giorni”.
Secondo la motivazione del giudice le ferie devono essere “considerate momento che consenta al lavoratore di reintegrare le proprie energie psico-fisiche, e, pertanto, il potere discrezionale del datore di lavoro di fissare l’epoca dell’astensione non è da intendersi privo di vincoli. L’azienda, quindi, dovrà tener conto degli interessi del dipendente al punto da assumere l’obbligo, nei confronti di quest’ultimo, di una comunicazione con un preavviso utile a consentirgli di organizzare in modo conveniente il riposo concesso. E, non ultimo, per salvaguardare la funzione fondamentale dell’istituto – si legge infine nel documento – la fruizione delle ferie deve assumere, di regola, valenza continuativa e pertanto come sentenziato non frazionata in singoli giorni o a ore”. Electrolux ora ha 60 giorni di tempo per ricorrere contro la sentenza.