Secondo Giandomenico Casarini, responsabile del servizio Sit, Catasto e Tributi del Comune di Corsico (Milano), impegnato con l’Anci Lombardia in una serie di iniziative sulla riscossione coattiva diretta dei Comuni, la ricetta giusta è “la riscossione coattiva diretta, effettuata dai Comuni”. Che “dovranno lavorare con il supporto di società la cui logica non sia condizionata dall’aggio (la commissione ricevuta da Equitalia su ogni cartella gestita, ndr) e il cui tariffario pubblicato con il bando di gara dovrà essere stabilito sulla base del numero di pratiche che il Comune affida loro”. A Corsico, per esempio, nel 2013 è iniziato un percorso di riscossione diretta “che ha aumentato notevolmente le percentuali di capacità di riscossione – spiega il responsabile – che prima erano tra il 16 e il 20 per cento, ora sono arrivate al 35 per cento. In quest’ottica andrebbe anche l’unione tra più Comuni in gestione associata”. Ma quali sono i risultati ottenuti finora dai sindaci che hanno già scelto da tempo di abbandonare Equitalia?

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Elezioni Usa, Hillary vuole più tasse per i milionari, aumento dei salari e paletti per le banche. Ma gli elettori non si fidano

next
Articolo Successivo

Crescita, in otto mesi stime sul pil 2016 dimezzate: così tra annunci e revisioni sono passate da +1,6 a +0,8%

next