Di recente il Movimento 5 Stelle ha ricordato i dieci Comuni amministrati da sindaci grillini che hanno scelto la riscossione in house dicendo addio a Equitalia. Strada che peraltro i 5 Stelle sollecitano da oltre due anni: già nel luglio 2014 hanno presentato una proposta di legge per l’abolizione del braccio operativo della riscossione fiscale e il trasferimento delle competenze all’Agenzia delle Entrate, idea poi fatta propria dal premier Matteo Renzi anche se quel testo fu bloccato proprio da un emendamento del Pd. Nell’elenco ci sono Civitavecchia, Venaria Reale, Parma, Livorno, Ragusa, Pietraperzia e Augusta. E poi Assemini, in provincia di Cagliari, dove dal 2014 è stata cancellata la Tasi (anche se ci sono proteste per l’aumento della Tari), Montelabbate (Pesaro-Urbino) dove per i primi avvisi non ci sono oneri ed è invece previsto un piano di rateizzazione e il Comune di Bagheria, che gestisce la Tari direttamente, anche in questo caso con un piano di rateizzazione per le famiglie di difficoltà. Il Comune dichiara un risparmio di 250mila euro. Ad Augusta, Montelabbate e Pietraperzia è stato introdotto anche il baratto amministrativo, che permette di saldare la ‘morosità incolpevole’ – se maturata fino al 2013 e per importi uguali o superiori a 1500 euro – svolgendo lavori socialmente utili. A Livorno, dove la riscossione coattiva è già internalizzata (con risultati finora non esemplari), a giugno scorso è stata varata ‘Serpichino’, una nuova piattaforma informatica online per la riscossione dei tributi che consente al Comune di incrociare una serie di dati in suo possesso con quelli provenienti da banche dati di altri enti con lo scopo di verificare la capacità contributiva dei cittadini.

Meno bene è andata al Comune abruzzese di Montesilvano, dove prima è stato annunciato l’addio alla Soget a favore dell’internalizzazione della riscossione dei tributi promossa dal Movimento 5 Stelle, ma di recente il sindaco Francesco Maragno ha affidato di nuovo l’incarico alla società privata “poiché il personale dipendente del Comune – fa sapere l’amministrazione – è totalmente assorbito da altre attività”. E c’è chi, tra i banchi dell’opposizione, evidenzia che questo costerà ai cittadini ben 50mila euro.

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