A 31 anni suonati, alla quinta Olimpiade, dopo la doppia medaglia di legno di Londra 2012, la campionessa bolzanina risale finalmente sul podio olimpico di Rio de Janeiro 2016: "Una giornata incredibile, l'ultimo tuffo ho saltato con il cuore"
L’ultimo tuffo della sua carriera per regalarsi anche la prima medaglia individuale in una Olimpiade, dopo aver rotto l’incantesimo nella gara sincro. Tania Cagnotto saluta così, conquistando il bronzo nel trampolino da 3 metri con tutta la sua classe. Sfodera il tuffo della vita che vale sorpasso e podio nel momento cruciale della sua straordinaria carriera. E ci riesce. Il volteggio perfetto nell’aria e un ingresso in acqua senza sbavature le regala una serie di 9 da parte dei giudici. E via, ecco il sorpasso sulla Jennifer Abel, in quel momento terza dopo un quarto tuffo (doppio e mezzo ritornato) non perfetto di Tania che nei primi tre turni aveva sovrastato la canadese. La migliore tra le umane, dietro le cinesi.
Il resto lo ha fatto la canadese con un ultimo slancio dal trampolino che vale solo 69 punti – avrebbe dovuto farne 75 per superare Tania – e permette alla bolzanina di piazzarsi alle spalle di He Zi e Shi Tingmao, capace di volare sopra i 400 punti al termine di una gara perfetta. Troppo forti loro due, ma poi c’è Tania. Piange, ride, si abbraccia con papà Giorgio e corona il sogno di una vita. La sua storia parte dalle Olimpiadi di Sydney del 2000, poi un lungo inseguimento durato 16 anni. Sbagliò un tuffo e andò fuori dalle 12 in Australia. Ad Atene arrivò ottava e la crescita – dopo due bronzi mondiali – si pensava potesse concretizzarsi a Pechino, ma nonostante un’ottima finale in quattro fecero molto meglio di lei. Poi la clamorosa delusione di Londra: fuori dal podio per una manciata di centesimi.
Si è ripresa tutto con gli interessi a distanza di quattro anni – e nel frattempo altre 5 medaglie mondiali – nell’ultimo scorcio della sua carriera. A 31 anni suonati, è la prima italiana a tornare su un podio olimpico in una prova individuale dopo il bronzo di papà Giorgio a Mosca ’80. Si chiude un cerchio, di padre in figlia. Ancora un podio targato Cagnotto. Questa volta tocca a Tania, che rischiò di volare giù da un balcone quand’era piccolissima. E invece si è tuffata per una vita, come non ha mai fatto alcuna italiana. E come riescono poche altre al mondo. “Oggi è stata una giornata incredibile. Io non pensavo oggi di prendere una medaglia. Volevo godermela – dice ai microfoni Rai – Sapevo che era la mia ultima gara. L’ultimo tuffo ho saltato con il cuore, ho saltato per me. Ho pensato che volevo fare 80 punti è stato così, è stato bellissimo”. Infine la dedica: “A mia mamma e soprattutto mio papà, ci teneva tantissimo”
Nel corso della sua carriera Cagnotto aveva già vinto 29 medaglie europee e 10 mondiali. Per l’Italia è la 20esima medaglia in questa edizione dei Giochi Olimpici. Sette ori, sette argenti e sei bronzi. In attesa che diventino 21 dopo la finale per l’oro della scherma nella specialità della spada a squadra maschile in programma in serata.
Per la medaglia d’argento He Zi è stata una giornata doppiamente speciale perché è stata protagonista di una richiesta di matrimonio in mondovisione. La tuffatrice ha visto il suo fidanzato inginocchiarsi e offrirle un anello. Dopo alcuni secondi di sorpresa lei ha detto sì tra gli applausi della stadio festante.
Aggiornato da redazione web alle 22.50