I presuli di Getafe ed Alcalá de Henares, Joaquín María López de Andújar e Juan Antonio Reig Plá, contestano la nuova legge contro la discriminazione sessuale approvata dal capoluogo. Comunità Lgbt: "IStigano all'odio"
I vescovi spagnoli di Getafe ed Alcalá de Henares, Joaquín María López de Andújar e Juan Antonio Reig Plá, non si sono limitati a sigillare lo scritto con le loro firme. Hanno riportato, in calce, anche un particolare del trittico del “Giardino delle delizie” del pittore Bosch: Adamo ed Eva nell’Eden. Come a ribadire la centralità della coppia uomo/donna. I due religiosi sono furiosi: contestano la nuova legge contro la discriminazione sessuale, approvata circa un mese fa a Madrid, e fanno appello alla congregazione dei fedeli tutta, attraverso una pubblica lettera, affinché disobbediscano alla norma. “Questa legge è in contradizione con la morale naturale e vuole annullare l’insegnamento della Bibbia”, scrivono.
ATTACCO ALLA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE – La norma, che si prefigge come scopo la lotta contro le discriminazioni per ragioni di orientamento e identità sessuale, obbliga i centri educativi – sia pubblici che privati – a trattare in maniera specifica la diversità sessuale nelle aule scolastiche. Tuttavia per i due prelati si tratta di un vero e proprio “attacco alla libertà religiosa e di coscienza” oltre che di “una censura al diritto dei genitori di educare i figli secondo le proprie credenze e convinzioni”. Nella lettera pubblicata sulla pagina web del vescovado di Alcalà de Henares si legge pure di come questa normativa sia considerata “un attentato alla libertà d’espressione, alla libertà dell’insegnamento e alla libertà degli scienziati e dei professionisti in cerca della verità”. I vescovi accusano non solo i politici, ma anche “i grandi sindacati, la maggioranza dei mezzi di comunicazione e molte grandi aziende” di imporre “ideologicamente” un “pensiero unico” che “annulla la libertà e il coraggio di cercare la verità della persona umana”. E per questo chiamano a raccolta i fedeli: “Chiediamo ai cattolici che lavorano nella politica, nella sanità, nell’educazione così come agli sposi e ai padri di famiglia di collaborare, ognuno secondo la propria vocazione, nell’edificazione di una cultura che vinca le bugie dell’ideologia e si apra alla verità della creazione”.
I PUNTI DELLE LEGGE CHE FANNO INFURIARE LA CHIESA. Tra le misure previste dalla nuova legge approvata dalla Comunidad di Madrid ci sono cinque punti, i più discussi, secondo le autorità religiose. Innanzitutto la legge vuole eliminare contenuti educativi che implicano discriminazioni o violenze psicologiche. Perciò i programmi educativi dovranno dotarsi di strumenti adeguati al riconoscimento e al rispetto delle persone Lgbt. La norma prevede poi di formare i docenti per trasmettere agli alunni in generale una conoscenza aperta e senza pregiudizi sugli orientamenti sessuali. La legge proibisce anche le terapie “di conversione d’orientamento sessuale e identità di genere”, cioè qualsiasi intervento medico, psichiatrico, psicologico, religioso o di qualsiasi altra indole che voglia modificare l’identità di una persona. Pena multe salate – da 20 a 45 mila euro -. La norma prevede anche che i servizi sanitari siano “rispettosi” nei confronti delle persone Lgbt e aggiunge servizi e programmi specifici di promozione, prevenzione e attenzione che permettano ala comunità di avere il pieno diritto alle cure mediche, senza discriminazione. Il quinto punto invece riguarda i processi amministrativi. Se la presunta vittima mostra delle prove sufficienti per ritenere di essere stata oggetto di discriminazione sessuale, da adesso in poi sarà cura del querelato dover dimostrare il contrario.
DENUNCIATI ALLA PROCURA. La lettera firmata dai due prelati non ha lasciato certo indifferente la comunità Lgbt. Anzi, l’Osservatorio nazionale ha condannato lo scritto e ha denunciato alla Procura i religiosi con l’accusa d’istigazione all’odio. “Siamo sorpresi e spaventati da queste parole che vogliono stillare odio e umiliazione contro le persone LGBT della comunità di Madrid”, ha detto Paco Ramírez, presidente dell’Osservatorio.
“Chiediamo alla società civile e a tutti i partiti politici di condannare e denunciare pubblicamente questo discorso dell’odio, che continua a fare molto male alla nostra società, incoraggiando la discriminazione, l’ingiustizia e perfino la violenza. Chiederemo ai comuni di Getafe e Alcalà de Henares, e ad altri comuni di Madrid, di rigettare la lettera. Chiediamo anche che il ministro delle Giustizia intervenga in merito all’esortazione fatta dai vescovi ai fedeli di contravvenire alla legge”, conclude il responsabile della comunità Lgbt.
Twitter: @si_ragu