"Il nostro paese non ha nulla a che invidiare a nessun paese al mondo: il sistema di prevenzione anti terrorismo sin qui ha retto", ha detto il ministro dell'Interno che in mattinata ha presieduto una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica
“Il nostro paese non ha nulla da invidiare a nessun paese al mondo: il sistema di prevenzione anti terrorismo sin qui ha retto”. Parola di Angelino Alfano, il ministro dell’Interno che, in mattinata, ha presieduto una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui hanno partecipato il viceministro Filippo Bubbico, il capo di gabinetto del ministro, i vertici delle forze dell’ordine e dei servizi di intelligence.
Incontrando i giornalisti al Viminale il ministro dell’Interno ha spiegato che “nelle carceri italiane c’è il rischio di radicalizzazioni e noi abbiamo lavorato per ridurlo, con un programma di deradicalizzazione per evitare che il germe si impianti nelle carceri. Dobbiamo inoltre evitare che prendano contromisure”. Un’attività che, ha spiegato sempre Alfano “sta dando i suoi frutti”.
Quindi il ministro è tornato su un tema già affrontato più volte in passato: il presunto, e mai confermato, arrivo di terroristi sui barconi. “C’è stata la smentita – ha detto Alfano – del capo dell’IS rispetto a quanto pubblicato dai giornali in questi giorni, ma già prima ero in grado di dirvi che non c’erano riscontri a quanto era stato scritto: Sirte non si è manifestata come luogo di partenza di tante persone che arrivano sulle sponde del Mediterraneo”.
Otre che di “terrorismo interno e internazionale”, durante il vertice Alfano ha spiegato che si è parlato anche “il contrasto all’abusivismo, le risorse su sicurezza e difesa, l’afflusso di migranti, il soccorso pubblico”.
“Dalle analisi in nostro possesso emerge che lo stato di sicurezza del nostro Paese è davvero positivo: i reati calano, il contrasto cresce, il sistema antiterrorismo fin qui ha retto. Il sistema italiano non ha niente da invidiare a nessun sistema di sicurezza al mondo. Il nostro Paese può essere considerato un Paese sicuro, ringrazio per questo le forze dell’ordine, ha detto il responsabile del Viminale, che poi ha spiegato che “gli italiani che vestono una divisa e sono in campo in questo momento per garantire la sicurezza nel nostro Paese sono 47 mila: li ringrazio”.
Poi sono stati forniti alcuni dati sull’immigrazione e sulla lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo,contenuti nel rapporto annuale del ministero dell’Interno:dal primo agosto 2015 al 31 luglio 2016 sono 154.047 i migranti sbarcati e 793 gli scafisti arrestati. Nello stesso periodo, sono 85 gli estremisti arrestati per terrorismo di matrice religiosa e 109 le espulsioni per motivi di sicurezza delle quali 9 riguardano gli Imam, 110 i foreign fighter monitorati, dei quali 32 morti e 17 rientrati in Europa. Sono 406.338 i contenuti web controllati e 527 oscurati dalla polizia. 164.160 le persone controllate, 35022 i veicoli, 349 le motonavi. Sempre dal primo gennaio 2015 sono stati arrestati 1.654 mafiosi, 64 latitanti, dei quali 10 di massima pericolosità, e ci sono state 188 operazioni di polizia giudiziaria.
In totale, poi. stati 2.416.588 delitti, 398 omicidi dei quali 49 attribuibili alla criminalità organizzata, 32.192 rapine, 1.346.501 furti. Complessivamente -ha spiegato sempre Alfano – rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti i delitti sono diminuiti del 7 per cento. Nello specifico gli omicidi sono calati dell’11,3%; le rapine del 10,6%; i furti del 9,2%. Nonostante ciò, il ministro dell’Interno ha annunciato che chiederà al presidente del Consiglio di porre il ddl sulla sicurezza delle città “tra i primi provvedimenti da assumere alla ripresa” dopo la pausa estiva.