Sulla scalinata del Royal Exchange, al centro di Londra, oggi alle 17:15 un gruppo di attivisti ed economisti non asserviti al sistema banco-centrico dominante in Europa, lanceranno una manifestazione di protesta calma, civile e responsabile contro le politiche monetarie delle banche centrali. Motivo? Se la politica viene lasciata ai banchieri, si alimentano solo le disuguaglianze, senza stimolare la crescita economica.
Se l’Italia fosse un paese con una sua dignità civica e politica, la stessa manifestazione dovrebbe essere replicata a Roma di fronte a Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia, per far capire a Matteo Renzi e Mario Draghi che nulla di quel che stanno facendo funziona, sul fronte della politica economica e monetaria: l’Italia paralizzata dalla “crescita zero” fa paura, i giovani non hanno lavoro, l’Europa guidata da una banca centrale e non da un ‘cervello’ politico è un castello di carte che rischia di crollare al primo colpo di vento della prossima crisi finanziaria.
Gli attivisti inglesi inviteranno il nuovo governo conservatore di Theresa May e la Banca d’Inghilterra a “creare denaro per la gente, non per i mercati finanziari”. Eppure nella fase post-Brexit, poco più di una settimana fa, la Bank of England ha annunciato la creazione “dal nulla” di £70 miliardi di nuovi capitali da immettere sul mercato, nel tentativo di evitare la recessione economica.
Questa politica è nota come QE, ovvero “quantitative easing”, ma come sappiamo in Europa non funziona. Il sistema capitalistico dei poteri forti – banche, finanziarie, grandi aziende – utilizzerà il nuovo denaro per spingere verso l’alto i prezzi delle azioni e delle obbligazioni, formando così nuove bolle che privilegiano sempre e solo gli ‘insider’ e i ben connessi [Bce, la pericolosa (e arrogante) bolla dei tassi sottozero creata da Draghi] ma in seguito con matematica certezza scoppiano provocando danni per tutti.
Eppure oggi vi è una nuova preoccupazione rispetto al passato: il QE è una delle principali cause dell’aumento delle disuguaglianze di reddito, in tutti i paesi dove viene applicato.
Per questo motivo il gruppo di Positive Money, in beta anche in Italia, sta lanciando in tutta Europa una campagna perché il QE sia ufficialmente abbandonato in favore di un’alternativa che non ha gli stessi effetti collaterali negativi. In Gran Bretagna gli attivisti si fanno sentire, come dimostra l’evento di oggi. Recentemente hanno inviato una lettera firmata da 35 economisti con l’invito al nuovo Chancellor of Exchequer UK Philip Hammond, l’omologo di Giancarlo Padoan, a sostenere la scelta di nuovi strumenti di politica monetaria seppellendo i vecchi.
La direttrice di Positive Money Fran Boait sostiene: “Theresa May ha ammesso che il QE aumenta le disuguaglianze, e tuttavia il suo governo ha appena dato il via libera alla Banca d’Inghilterra di insistere, fare ancora di più, ma nella direzione sbagliata. Questa volta, non staremo fermi a guardare passivamente. Ci sono modi migliori per stimolare l’economia, evitando gli effetti collaterali tossici del QE”.
Il denaro della Bank of England – e per quanto riguarda l’Italia ovviamente della Banca Centrale Europea di Draghi, che sistematicamente rastrella bond di banche e aziende buttando ben 80 miliardi di euro al mese (in totale alla fine saranno almeno €2.000 miliardi!) – questa massa di denaro potrebbe INVECE essere utilizzata per finanziare un trasferimento diretto di contanti alle famiglie, per la spesa in infrastrutture o la costruzione di nuove case. Una sana boccata d’ossigeno che rilancerebbe i consumi e l’occupazione.
Anche in Italia dovremmo protestare tutti civilmente, in modo fermo e non episodico, per convincere Mario Draghi a mollare il QE, che ha fallito visto che nel nostro paese il risultato è “crescita zero” e tassi sottozero, e far arrivare le stesse argomentazioni a Matteo Renzi e Giancarlo Padoan (ma ne sanno qualcosa?), in modo che facciano pressioni a Bruxelles affinché l’Europa cambi marcia e politica.
Bisogna creare fondi per gli individui, non per i mercati finanziari e gli speculatori. O forse questo tema è buono, non per il governo, ma solo per l’opposizione, visto che a Palazzo Chigi siede il terzo premier non eletto dal popolo ma scelto e benedetto dalla Troika di Bruxelles?