Dodici anni dopo il Setterosa torna a giocarsi l’oro olimpico. Lo fa grazie all’ennesima prova di forza, questa volta contro la Russia. Le ragazze di Fabio Conti hanno vinto la semifinale con una prova autoritaria condita dalla splendida prestazione di Arianna Garibotti, autrice di 5 reti, una più bella dell’altra. Finisce 12-9 senza un reale sussulto delle russe se si esclude la partenza sprint seguita dalla risposta immediata delle azzurre.
Pronti-via, infatti, e la Russia è già 2-0 con la prima rete segnata dopo appena 17 secondi. Un avvio difficile che avrebbe potuto raffreddare l’Italia, finora abituata a comandare e non a inseguire. Ma neanche lo shock iniziale ha frenato Tania Di Mario e compagne. La risposta è immediata e il pareggio si materializza poco prima del mini-intervallo con la doppietta di Garibotti. Poi il sorpasso con Tabani e l’allungo grazie al rigore di Bianconi. Lisunova e Glyzina trovano il pareggio a -2’27” ma è un attimo. Perché il Setterosa cambia marcia in quel momento, trovando continuità offensiva e riuscendo a controllare finalmente gli attacchi russi dal lato destro. E la semifinale diventa un monologo lungo dodici minuti: Garibotti e Radicchi prima dell’intervallo, poi ancora Garibotti e una grande rete di Di Mario valgono il parziale che scava il solco e porta le azzurre sull’8-4 con la Russia a digiuno per oltre un tempo.
Nell’ultimo quarto la Russia tenta il rientro aumentando il ritmo e ritrovando fluidità offensiva, ma non riesce mai a tornare a meno di 2 reti di svantaggio e quando a 100 secondi dalla fine Roberta Bianconi trasforma il rigore dell’11-8 c’è ormai ben poco da fare anche perché Gorlero è ormai insuperabile e Queirolo subito dopo mette il sigillo finale. Il sogno olimpico continua, quindi. Il Setterosa si presenta in finale da imbattuta, senza un punto debole. Affronterà la vincente di Ungheria–Stati Uniti. La tradizione magiara o le campionesse del mondo: per le ragazze di Fabio Conti, alle quali lo scorso anno sfuggì la finale mondiale ai supplementari, cambia davvero poco. Ad avere paura saranno le avversarie. Il bis dell’oro di Atene non è più un miraggio.