Sfuma il bis di Atene 2004 per il Setterosa. L’oro rimane nelle mani delle statunitensi, campionesse già a Londra. Troppo forti anche per chi, come le italiane, non aveva mai perso a Rio dominando tutte le avversarie affrontate nel cammino verso la finale. Veloci e potenti, preparate in ogni aspetto del gioco, letteralmente programmate per vincere di nuovo dopo il successo di quattro anni fa, le americane strapazzano le ragazze di Fabio Conti che non riescono mai a entrare davvero in partita. Il finale è 12-5.
Come era accaduto al Settebello in semifinale con la Serbia, anche il Setterosa si scioglie già in partenza. Sotto dopo 71 secondi, pareggia con Federica Radicchi ma poi viene colpito da Kiley Neushul e nell’ultimo minuto del primo quarto subisce un micidiale uno-due da Craig e Fischer che indirizza la gara. Anche perché quando arriva la reazione azzurra, ancora con Radicchi, sull’azione successiva Fattal segna il 5-2, accorciato da Roberta Bianconi prima dell’intervallo. L’Italia è sotto di 2, gioca a viso aperto ma non dà mai l’idea di poter davvero impensierire gli Stati Uniti, bravi a pressare rendendo molto difficili le conclusioni.
Mentre dall’altra parte è tutto facile: ancora Fattal fa 6-3, poi Neushul buca la Gorlero per il +4 che segna la partita seguita dall’8-3 di Seidemann. L’ultimo sussulto è di Giulia Emmolo, poi dall’8-4 non c’è più storia. Le americane controllano con autorevolezza, mettono in grande difficoltà difensiva l’Italia e a loro volta non lasciano mai spazio alle conclusioni azzurre. Garibotti, Di Mario e Bianconi – tre le delle migliori in fase realizzativa nel Setterosa – mettono insieme due sole reti a fronte di 18 tiri tentati. L’ultimo, ed è la rete del definitivo 12-5, è opera di Tania Di Mario, il capitano all’ultima partita in azzurro dopo una straordinaria carriera che l’ha vista protagonista anche ad Atene.
Quei numeri in fase realizzativa raccontano di come il Setterosa abbia fatto davvero troppo poco per provare a impensierire la nazionale che negli ultimi quattro anni ha dominato in lungo e in largo tutti gli eventi internazionali ed è sempre andata a medaglia nelle Olimpiadi. L’Italia è stata una delle poche rappresentative in grado di batterla nelle ultime stagioni, ma non in una partita così importante. Fare meglio di così era davvero molto difficile. È argento, tra musi lunghi e qualche lacrima. Ma il podio mancava da dodici anni. Il Setterosa è di nuovo – e definitivamente, dopo il bronzo a Kazan 2015 – nell’élite mondiale della pallanuoto femminile.