L'uscita era stata organizzata dal centro Mauro Sub di Centola, ed anche il titolare Mauro Cammardella è tra i morti. Durante l'escursione, uno dei sub, un appassionato milanese, si è avventurato in una grotta. Il titolare del centro e un altro sub esperto lo hanno seguito, senza però poi riemergere
Tragedia in mare a Palinuro, frazione di Centola, in provincia di Salerno: tre sommozzatori sono dispersi dopo un’immersione in località Cala Fetente. Erano in acqua dalle 10 del mattino ma non sono più riemersi. Mauro Cammardella, Mauro Tancredi e Silvio Anzola “facevano parte di un gruppo di dodici persone che questa mattina aveva comunicato di uscire per un’immersione a parete” ha detto il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, che ha seguito le operazioni di ricerca. “Due delle vittime erano sub esperti, nostri concittadini, mentre il terzo è un turista“, ha spiegato. Cammardella e Tancredi erano infatti, rispettivamente, titolare-istruttore e aiuto istruttore di un centro diving tra i più noti di Palinuro. Tutte le altre nove persone, comprese due date inizialmente per disperse, sono state tratte in salvo.
L’immersione era stata organizzata proprio dal centro Mauro Sub di Centola, che prende il nome dal suo titolare. Secondo le prime ricostruzioni, durante l’escursione, uno dei sub, un turista milanese, si è avventurato in una grotta. Il titolare del centro e un altro sub esperto lo hanno seguito, senza però poi riemergere. L’allarme è scattato intorno alle 12.30: sul posto i vigili del fuoco, con i sommozzatori e un elicottero, oltre al personale della capitaneria di porto.
Ad avvistare, i corpi dei tre dispersi scomparsi in località Ribatto, nei pressi di Cala Fetente è stato un quarto sommozzatore: erano adagiati in fondo di una grotta a circa cinquanta metri di profondità. A quel punto sono arrivati gli specialisti speleo-sub del comando dei vigili del fuoco di Roma. Secondo quanto conferma la Capitaneria di Porto, essendo il punto profondissimo, per effettuare il recupero dei corpi ci vorrà qualche ora.
“Un cunicolo difficile da attraversare” – “Può essere successo di tutto”, dice Fabio Barbieri, sub genovese esperto della zona al punto da aver mappato per primo il cunicolo della ‘Scaletta‘ nel quale sarebbero rimasti intrappolati i tre sub. Il cunicolo, lungo 16 metri e alto appena un metro e venti, non è per principianti. Oggi, quando è arrivato l’sos, la Capitaneria di Porto gli ha chiesto di immergersi ma, racconta, “l’acqua era torbida, non sono riuscito a vedere nulla”. “Quel cunicolo non è affatto semplice da attraversare – spiega – sia per la strettezza che per il fondo limaccioso. Ai tre sub può essere accaduto di tutto: un inconveniente tecnico, un malore o una fase di affanno”.
Due sub molto esperti e l’amico appassionato – L’incredulità però resta per come tutto questo possa essere successo a due sub molto esperti. Mauro Cammardella si immergeva ogni giorno, anche nei periodi freddi. Il suo centro diving, ‘Mauro sub’, vanta cinque stelle e lui stesso ne era istruttore Padi, Cmas e Dan. Stesso discorso per Mauro Tancredi che nel centro diving era aiuto istruttore. L’altra vittima, Silvio Anzola, originario di Parma ma che da tempo viveva a Milano. L’ingegnere di 59 anni aveva una grande passione per le immersioni. Pochi giorni fa, lo scorso 16 agosto, era stato lui, insieme al suo amico Cammardella, ad accompagnare la figlia nel suo battesimo subacqueo. Su Facebook le foto di quel momento, di “incredibile felicità”.
Gli amici: com’è potuto succedere? – Dolore ma soprattutto incredulità, sui social network, dove stanno intervenendo gli amici delle vittime a conoscenza della lunga esperienza dei sub. E così, sulla pagina Facebook di Cammardella, accanto alle foto postate ieri dalla figlia sulla festa di 18 anni del fratello, c’è chi proprio non si spiega come sia potuto accadere. “Ma come può succedere, con te solo immersioni in totale sicurezza” scrive Pietro mentre Violetta parla di Mauro Cammardella e Mauro Tancredi come di “due professionisti serissimi e due bravissime persone”.
Il precedente: 4 morti nella Grotta del Sangue – Già il 30 giugno del 2012, sempre a Palinuro, quattro subacquei, tre uomini e una donna, morirono dopo essere rimasti intrappolati nella Grotta del Sangue, una delle tante grotte della zona, che prende il nome dal colore rosso delle sue pareti. A perdere la vita tre uomini e una donna: Andrea Pedroni, 40enne di Roma, Douglas Rizzola, 41enne, la guida del gruppo, Panaiois Telios, 21enne di Reggio Calabria, e Susy Cavaccini, anche lei romana, 36 anni. Sarebbe stato il fango sollevatosi all’interno della grotta a far perdere l’orientamento al gruppo: i quattro annegarono dopo aver disperatamente tentato di trovare una via di fuga e di risalita.