La polizia è intervenuta in assetto antisommossa per ristabilire l'ordine. Poche ore prima gli immigrati avevano scritto una lettera al prefetto, chiedendo aiuto per la situazione in cui si trovano e denunciando i maltrattamenti subiti dalle forze dell'ordine svizzere e italiane
Momenti di tensione alla stazione di Como San Giovanni, dove alcune decine di migranti hanno tentato di salire su un treno intercity diretto in Svizzera. Gli immigrati sono stati respinti e il treno è stato bloccato dalla polizia in assetto antisommossa. I migranti – riporta Repubblica – avrebbero sentito una falsa voce secondo la quale un gruppo di 200 immigrati sarebbero riusciti ad arrivare in Svizzera durante la notte. Una voce che li avrebbe spinti a loro volta verso il confine svizzero. Ora la situazione è sotto controllo, un treno è stato posizionato sul binario 1 in modo da fare da muro per impedire che i migranti raggiungano i convogli in transito. I migranti fermi nel comasco sono circa 500, una situazione problematica alla quale le autorità avevano trovato una soluzione: è stata identificata un’area dove verranno allestiti alcuni prefabbricati, una mensa e un presidio sanitario. La zona scelta dalle autorità dovrebbe garantire la tranquillità degli abitanti e consentire allo stesso tempo la giusta assistenza agli immigrati.
I migranti poche ore prima avevano inviato una lettera al prefetto Bruno Corda in cui denunciano la loro situazione precaria, accusano la polizia elvetica e chiedono il rispetto delle leggi “che riconoscono il nostro diritto di movimento, leggi che in questo momento sono violate dalla Svizzera”. La lettera è firmata “migranti della stazione San Giovanni” ed è stata scritta in inglese e in italiano. Nella lettera, gli immigrati chiedono al prefetto un “provvedimento straordinario che possa permetterci di muoverci o almeno che la sua voce possa unirsi alla nostra – e aggiungono – questa insostenibile situazione sta rovinando le nostre vite e ci sta rendendo un fastidio per gli abitanti della città”. I migranti si sono anche lamentati dei trattamenti che hanno ricevuto alcuni di loro una volta arrivati in Svizzera, dove “la polizia ha usato la forza contro chi si rifiutava di spogliarsi” per poi rimandarli in Italia. Mentre le forze italiane li avrebbero maltrattati rimandandoli nel Sud Italia, dove “hanno sofferto violenze da parte della polizia”. “Questa situazione ci spinge a compiere azioni disperate, ma non siamo cattive persone” concludono i migranti nella lettera.
La polemica è stata immediatamente cavalcata dal leader della Lega, Matteo Salvini, con un post su Facebook.