L'Italia riscatta la semifinale persa con la Serbia e guida la partita per tutto il tempo, rincorsa dagli avversari, già sconfitti nel girone
L’hanno cercata con la rabbia e con il cuore. È arrivata, alla fine di una partita combattuta e sofferta. Il Settebello è di bronzo grazie alla vittoria per 12-10 contro il Montenegro. Riscatta così le difficoltà incontrate in semifinale davanti alla Serbia, che ha impedito di sognare l’oro. È l’ottava medaglia conquistata dalla pallanuoto maschile durante i Giochi. Certo, meno pregiata dell’argento di Londra ma dopo l’oro-bronzo di Barcellona ’92 e Atlanta ’96, l’Italia torna a confermarsi a distanza di quattro anni nell’élite mondiale.
Lo fa grazie a una partita dura, alimentata dalla rabbia per la brutta semifinale. E grazie a una prestazione fenomenale di Christian Presciutti, mattatore in attacco nei momenti cruciali con quattro reti. Contro i serbi, Tempesti e compagni erano partiti male compromettendo tutto in pochi minuti. Davanti al Montenegro, sconfitto già ai gironi, accade l’esatto contrario. Dopo tre minuti, Gallo e Presciutti hanno già fatto capire chi vuole fare la partita. Due a zero e i montenegrini devono reagire. Accade grazie a Janovic, scatenato a cavallo tra i due tempi che con una doppietta e sfruttando un’espulsione firma il pareggio. A quel punto il match diventa un elastico fino all’intervallo lungo. Il Settebello corre, il Montenegro insegue. Gallo fa 3-2? Ivovic cancella il vantaggio. Figlioli riporta avanti gli azzurri, Brguljan pareggia ancora. La gara è intensa, le difese sono aggressive e asfissianti. Spesso fallose, anche. E l’Italia è brava a sfruttare le superiorità per riportarsi in vantaggio con Presciutti a 4” dalla fine del secondo quarto.
Al rientro ancora Janovic, immarcabile, rimette tutto in parità con l’uomo in più ma a quel punto il Settebello si scatena. L’uomo in più è Presciutti, argento quattro anni fa a Londra. È lui a firmare il doppio vantaggio (7-5) e quando Klikovac prova a ricucire c’è Nora a firmare il nuovo break, dimezzato da Misic. Non c’è un attimo di pausa in un terzo periodo ad alta intensità. Si segna a pioggia. Gallo fa tripletta a -1’40” dall’ultimo intervallo. Il Montenegro cambia portiere e non sfrutta una doppia superiorità grazie a un Tempesti molto reattivo. Che nulla può però quando l’espulsione di Gitto permette a Brguljan di accorciare ancora. A quel punto inizia lo show di Presciutti: la sua doppietta in due azioni consecutive d’attacco regala l’11-8 all’Italia, che subito dopo si salva grazie a Jokic che batte un rigore sul palo. Con cinque minuti da giocare, è la svolta del match. Il Montenegro prova ad accorciare le distanze ma quando non ci arriva Tempesti, ci pensa la traversa ad avvicinare il Settebello al bronzo. Ma i brividi non sono finiti, perché un pallone perso e l’espulsione di Figlioli permettono al Montenegro di rientrare con Ivovic e Radovic, portandosi a una sola rete di distanza con 2 minuti da giocare. A quel punto sale in cattedra Tempesti con una parata decisiva e poi arriva il sigillo di Matteo Aicardi. È bronzo, meritato e cercato.