Lo scorso 18 agosto sono andato a Sirolo, incantevole località marchigiana in provincia di Ancona, per seguire una data di “Costituzione Coast to Coast”, il tour che il parlamentare 5 stelle Alessandro Di Battista sta portando in giro per l’Italia in sella a uno scooterone. Era da molto che non andavo nelle Marche, sempre un bel posto, niente da dire. E non avevo mai sentito parlare Di Battista in pubblico, almeno non live, ed è stato molto interessante soprattutto per uno che, per lavoro, racconta questi personaggi. E soprattutto, in un reportage come questo, prova anche a raccontare l’atmosfera che questi personaggi creano intorno a loro. Ho visto tantissima gente e, tornato a Roma, ero pieno di idee. Per dire: avevamo previsto un reportage di una sola pagina, ma quando ho iniziato a lavorarci mi sono reso conto che avrei avuto bisogno di almeno il doppio dello spazio. Ed infatti, ecco le due pagine che abbiamo pubblicato sul giornale del 21 agosto. E nonostante ciò, ho comunque dovuto tener fuori tante cose.
Non ho potuto parlare, ad esempio, della signora Fernanda, l’anziana proprietaria della pensione in cui ho dormito che odia i politici, che mi chiamava “giornalista delinquente” e che mi ha raccontato tutta la sua vita, ricordandomi tantissimo un’altra dolcissima signora Fernanda, che ha un accogliente rifugio in Portogallo e non può più godersi il sole del suo giardino dopo che una pentola di acqua bollente le ha rovinato irrimediabilmente la pelle di viso e braccia. E non ho potuto parlare dell’incantevole Baiano, in provincia di Avellino, dove “il treno si è rotto” e sono rimasto bloccato un’ora. Non ho potuto riportare i commenti di chi parlava di Di Battista come Garibaldi, che ha dormito in ogni casa d’italia (suggestione interessante, ma anche equivoca). Né del commento che più mi ha divertito, di un tale che mi si avvicina – col gelatino d’ordinanza e fidanzata regolamentarmente scosciata sotto braccio – e mi chiede: “Ma chi è questo?”. Gli dico che è Alessandro Di Battista. Lui annuisce, e poi mi richiede: “E che canta?”. Beh, è questo il bello di andare a fare questo lavoro sul posto.
p.s.
Saluti dal Pagliaccio Ferrando. Spero abbia gradito la pubblicità. Io sono con lui, che si sappia.