Il presidente della Repubblica messicana Enrique Pena Nieto avrebbe plagiato circa il 30% della sua tesi universitaria, usando brani di altri autori mai citati nella sua bibliografia, secondo l’accusa lanciata dal sito della nota giornalista locale Carmen Aristegui. In base a un esame del testo della tesi effettuato dalla cinquantaduenne nata a Città del Messico e, pubblicata nel 1991 dall’Università Panamericana si evince che 197 capoversi, su un totale di 682, in realtà sono stati scritti da autori che Pena Nieto non cita in nessun paragrafo.
Il leader del Partito rivoluzionario istituzionale, al governo dal primo dicembre 2012, si è laureato in un istituto privato gestito dall’Opus Dei con una tesi intitolata Presidenzialismo messicano e Alvaro Obregon. Fra gli autori plagiati nella tesi, secondo quanto denuncia Aristegui, si trovano lo storiografo messicano Enrique Krauze e Linda Hall, responsabile della cattedra di storia messicana dell’Università di New Mexico, negli Stati Uniti. Una ventina di capoversi appartengono inoltre a Miguel de la Madrid, predecessore di Pena Nieto nella presidenza messicana. La risposta alle accuse dirette al presidente messicano è arrivata attraverso un portavoce di Pena Nieto che ha minimizzato quanto rivelato dalla giornalista, sostenendo che si è trattato solo di “alcuni errori di stile, come citazioni senza virgolette e mancati riferimenti agli autori citati” e che comunque il presidente “ha adempiuto tutti i requisiti necessari per laurearsi in legge”.