Giulia Moraschi, responsabile del settore Territorio e ambiente, ha deciso di affidare il progetto di riqualificazione di un'area appena acquisita dal Comune all'archistar che ha fatto da testimonial per il primo cittadino durante la campagna elettorale. Interrogazione di Forza Italia e Lega: "Non c'erano ragioni di urgenza per non fare bando". Palazzi: "Polemica strumentale"
“Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi deve spiegare perché ha affidato, direttamente e senza gara, un incarico da quasi 40mila euro proprio all’archistar Stefano Boeri, suo testimonial in campagna elettorale e appartenente alla sua stessa area politica”. Vogliono risposte i consiglieri comunali di Forza Italia e Lega. “Non vogliamo insinuare nulla – precisa il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pierluigi Baschieri – ma semplicemente riteniamo doveroso che il sindaco chiarisca gli aspetti che abbiamo sottolineato nell’interrogazione depositata”. Secca la risposta del sindaco: “Boeri è un professionista che lavora con amministrazioni di ogni colore politico. Qui si vuole fare polemica sul nulla”.
La giunta comunale di Mantova, guidata dal sindaco del Pd Palazzi, ha in effetti affidato a Boeri un incarico professionale che vale 38.800 euro per la redazione di un progetto di riqualificazione urbana di un’area recentemente acquisita dal Comune. Obiettivo, partecipare a un bando di finanziamento statale a favore delle periferie dei comuni capoluogo di provincia. L’affidamento è avvenuto con procedura negoziata, quindi direttamente e senza gara. Boeri, nel corso della campagna elettorale che nel 2015 ha visto trionfare Palazzi, si è speso direttamente a favore dell’attuale primo cittadino partecipando un tour in Vespa, insieme a Palazzi, attraverso i quartieri cittadini che tuttora hanno bisogno di interventi di riqualificazione.
Da un’esperienza professionale negli studi dell’architetto milanese, poi, arriva Lorenza Baroncelli, romana, assessore alla rigenerazione urbana di Mantova che il candidato a sindaco di Roma del Pd, Roberto Giachetti, aveva voluto nella sua squadra. In caso di vittoria di Giachetti la Baroncelli avrebbe rinunciato al suo incarico in terra lombarda. Visto che nella Capitale ha vinto Virginia Raggi, siede ancora nella giunta Palazzi.
Il nocciolo della questione sta nelle domande che i consiglieri di Forza Italia e Lega Nord pongono direttamente al sindaco nell’interrogazione depositata lo scorso 18 agosto: “La normativa applicata (art. 63, co. 2, lett. c) del D.lgs 50/2016, per l’affidamento diretto all’arch. Stefano Boeri dello studio di fattibilità oggetto della presente interrogazione – scrivono – prevede espressamente l’uso della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara nella misura strettamente necessaria, per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili dall’amministrazione aggiudicatrice”.
Secondo i firmatari dell’interrogazione il provvedimento adottato dall’architetto Giulia Moraschi, responsabile del settore Territorio e ambiente, presenta una “motivazione deficitaria e non specifica da cosa sia dovuta l’estrema urgenza e l’imprevedibilità che consentono all’amministrazione di affidare direttamente all’architetto Boeri il progetto di rigenerazione urbana”. I consiglieri di minoranza chiedono anche chiarezza sui tempi della presentazione del bando per il finanziamento e dell’affidamento dell’incarico allo studio di Boeri.
Il bando è stato pubblicato il primo giugno sulla Gazzetta Ufficiale, per cui secondo Baschieri “è praticamente impossibile che il Comune di Mantova abbia preso contezza dell’esistenza di questo bando nelle sole ultime settimane, così come appare ingiustificato il solo termine dei 25 giorni lasciato alla società dell’architetto Boeri, alla quale l’incarico è stato affidato il 5 agosto 2016 con termine di presentazione il 31 agosto, per la redazione del progetto di rigenerazione urbana di un intero quartiere”. Inoltre, un’altra domanda che viene posta al sindaco è relativa a chi abbia deciso di puntare proprio su Boeri: il sindaco, un assessore o, come prevede la normativa, la dirigente? “Vogliamo sapere se l’indirizzo dato al Responsabile del Procedimento, architetto Giulia Moraschi – sostiene ancora Baschieri – di individuare esclusivamente la società dell’architetto Stefano Boeri, come unico interlocutore per l’affidamento del contratto, sia venuto direttamente dal sindaco e/o da altro assessore, ovvero sia responsabilità del solo dirigente che spontaneamente ha ritenuto la società del suddetto professionista l’unica, presente sul mercato, in grado di redigere un piano di riqualificazione urbana”.
Lo stesso capogruppo di Forza Italia, poi, ricorda che le linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) aventi ad oggetto ‘affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria’ suggeriscono “l’acquisizione di almeno due preventivi in un’ottica di garanzia della qualità, per gli affidamenti degli incarichi sotto la soglia dei 40mila euro”. Il sindaco, dal canto suo, ribadisce di avere operato nel pieno rispetto delle regole: “Nel rispetto delle procedure – dice Palazzi – l’architetto Boeri è stato incaricato per uno studio di fattibilità utile per la partecipazione di un bando, i cui tempi sono strettissimi, su un’area che siamo riusciti ad ottenere in concessione dal demanio dopo decenni. Ovviamente, se il progetto avrà esito positivo, la progettazione definitiva ed esecutiva sarà messa a gara avendo importi e procedure che giustamente la richiedono”.
Secondo il primo cittadino mantovano la polemica delle opposizioni è strumentale e mirata solo alla figura dell’archistar: “Se non fosse stato Boeri, ma un architetto meno noto all’opinione pubblica anche per la sua esperienza politica, nessuno avrebbe detto nulla. Il che rende evidentemente strumentale questa polemica”. L’architetto Boeri si limita a precisare come stanno le cose dal suo punto di vista: “Il mio studio – spiega – su richiesta degli uffici comunali di Mantova ha presentato tramite la piattaforma Sintel della Regione Lombardia un’ipotesi urbanistica, sotto soglia ovviamente, che permettesse al Comune di Mantova di presentare la richiesta di concessione da parte del demanio regionale del compendio di san Nicolò e partecipare al bando nazionale del Governo che finanzia progetti di Rigenerazione Urbana. Si trattava di elaborare, in grande velocità, un progetto di fattibilità. Risultato raggiunto. E’ evidente che se Mantova dovesse vincere il bando, il Comune, come già dichiarato dal Sindaco Palazzi, procederà con una serie di concorsi pubblici di progettazione sulla base di un’ipotesi di massima, tutta da sviluppare”.