Il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, è stato “ucciso” in un raid aereo lanciato venerdì scorso nella foresta Sambisa, roccaforte dei jihadisti nello stato di Borno, nei pressi del confine con il Camerun. Ad annunciare l’eliminazione del capo dell’organizzazione integralista islamica è stato l’esercito nigeriano con un messaggio scritto su Twitter. Nell’operazione militare, stando a quanto pubblicato dalle forze armate sul proprio account, sono rimasti uccisi anche diversi comandanti dell’organizzazione terroristica affiliata allo Stato islamico, “il cui leader, Abubakar Shekau, è stato ferito a morte dopo un colpo alle spalle”.
BREAKING NEWS: NIGERIAN AIR FORCE RAID KILLS BOKO HARAM TERRORISTS COMMANDERS… “ABUBAKAR SHEKAU” FATALLY WOUNDED!
— Nigerian Army (@HQNigerianArmy) 23 agosto 2016
Il portavoce dell’esercito, il colonnello Sani Usman, ha inoltre riferito che i capi eliminati sono Abubakar Mubi, Malam Nuhu e Malam Hamman. L’International Business Times, tra i primi a riportare la notizia, ha però sottolineato che la morte di Shekau non può essere verificata in modo indipendente.
Non è la prima volta che Shekau viene dato per morto – L’annuncio giunge un giorno dopo la nota, diffusa dall’aeronautica militare nigeriana, dell’uccisione di circa 300 militanti di Boko Haram in una serie di attacchi aerei nello stato del Borno, considerata una delle roccaforti del gruppo che vuole imporre la Sharia nel Paese più popoloso dell’Africa. Il quattro agosto Shekau aveva annunciato di essere ancora lui il leader dell’organizzazione e non la persona nominata il giorno precedente dall’Isis, Abu Musab al-Barnawi, già portavoce dell’organizzazione nigeriana. L’annuncio, arrivato con un messaggio audio, indicava una eventuale rottura dal gruppo estremista guidato da Al-Baghdadi. Nel settembre del 2014 anonime “fonti della sicurezza” locale avevano riferito che Shekau era rimasto ucciso nel corso di violenti combattimenti con l’esercito camerunese, che fa parte di una coalizione di stati africani a sostegno della Nigeria, ma il mese successivo il leader di Boko Haram era comparso in un video affermando di essere ancora vivo. Il 24 marzo 2016, convinto di essere in pericolo di vita, Shekau aveva postato un video nel quale diceva che per lui “era giunta la fine, che Allah ci protegga”. Il capo jihadista era apparso con un volto stanco e con la barba folta, elementi che fonti militari nigeriane di alto rango avevano considerato come una “resa”.
Hollande: “Continueremo ad aiutare coalizione africana” – Prosegue l’impegno di Parigi contro l’organizzazione terroristica Boko Haram. Lo ha dichiarato il presidente francese, incontrando tre giorni fa l’omologo del Ciad, Idriss Deby. Si tratta di aiuti logistici, informazione di intelligence, materiale e formazione dei militari, ha affermato l’Eliseo in una nota a termine dell’incontro tra i due presidenti avvenuta a Parigi. Hollande ha anche garantito che il governo transalpino “amplierà la sua solidarietà alle popolazioni che vivono in questa regione” attraverso le iniziative della Agenzia francese per lo sviluppo per il lago Ciad, luogo dove il 5 dicembre dello scorso anno un kamikaze legato al gruppo jihadista si era fatto esplodere provocando almeno 28 morti e una ottantina di feriti.