Il tribunale dello sport respinge il ricorso. Il primo ministro Medvedev: "Vogliono eliminare gli avversari forti, la decisione è solo politica". Il ministro degli Esteri: "Questione grave per i diritti umani"
Gli atleti russi delle Paralimpiadi saranno esclusi dalle competizioni. Il tribunale di arbitrato dello sport di Losanna ha respinto il ricorso del Comitato Paralimpico russo, sostenendo che il Comitato paralimpico internazionale non ha violato alcuna regola procedurale. Secondo il Tas la decisione del Cpi è corretta. Il comitato internazionale si era basato tra l’altro sul rapporto McLaren che proverebbe l’esistenza di un sistema russo così corrotto da non poter essere più ritenuto affidabile, con 35 casi positivi in discipline paralimpiche insabbiati in un arco temporale di 4 anni.
Una decisione che ha fatto reagire il governo di Mosca. Per il primo ministro “è una decisione cinica e un colpo a tutti i disabili, non solo quelli russi” ed è motivato “dal desiderio di alcuni alti funzionari del movimento paralimpico di eliminare forti avversari”. Una decisione che, secondo il capo del governo, è un cocktail in cui per l’80 per cento da ragione politiche e per il 20 veramente dal doping. Secondo il ministro dello Sport Vitaly Mutko la decisione è “illegale e ha dei connotati politici”, mentre il ministero degli Esteri la vicenda “solleva una questione grave dal punto di vista dei diritti umani”.