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Cervino, lo scalatore-filosofo Patrick Gabarrou apre una nuova via a 65 anni: la sua impresa diventerà un film

"Gab" ha raggiunto la vetta alle 11,35 di oggi, era partito il 23 agosto da Cervinia. Laureato alla Sorbona, è uno dei più forti ed eclettici alpinisti del mondo, ha messo insieme almeno 300 prime ascensioni. Ha giocato a calcio fino a 17 anni, ma aveva già cominciato a scalare da due anni. E non ha mai smesso

Lo chiamano l’alpinista-filosofo, perché, mentre già scalava le montagne, si è laureato alla Sorbona di Parigi. Oggi Patrick Gabarrou, a 65 anni, ha aperto una nuova via sul monte Cervino, chiudendo una serie di salite sulla quinta montagna delle Alpi, iniziata oltre 25 anni fa: dalla via Aux amis disparus insieme a

Lionello Daudet (5-6 luglio 1992) alla Free Tibet, con Cesare Ravaschietto (31 luglio-2 agosto 2001), entrambe sul Naso di Zmutt, quello che lui stesso ha definito “il più grande strapiombo delle Alpi Occidentali”. Gabarrou, francese, è il fenomeno dell’alpinismo francese, tra i migliori del mondo, anche per il suo eclettismo. Ha tracciato vie su roccia, ghiaccio, misto. Con lui – dicono gli esperti – è avvenuta un’evoluzione dell’arrampicata su ghiaccio.

Il Gab, così è soprannominato, ha impiegato tre giorni per scalare la strapiombante parete sud del Cervino, arrivando in vetta alle 11,35 di oggi. Era partito da Cervinia il 23 agosto con due guide di Chamonix, poi ha attaccato la parete seguendo la via Padre Pio prega per noi (percorso già in prima assoluta nel 2002 in compagnia di Cesare Ravaschietto) e raggiungendo il Pilastro dei Fiori. Da qui ha proseguito la scalata fino alla vetta, compiendo quindi la nuova direttissima, “senza cercare pieghe naturali che potessero facilitare l’ascensione”, spiega Giuliano Trucco, guida alpina di Cervinia. L’impresa diventerà un film. 

La storia di Gabarrou – originario della Normandia, sposato e con una figlia – assomiglia a quella di tanti alpinisti e scalatori. Ha giocato a calcio fino a 17 anni, ma l’alpinismo – che aveva già scoperto un paio d’anni prima – è diventata pian piano la sua vita. Ha messo insieme almeno 300 prime ascensioni.

Scala montagne da oltre quarant’anni. Tra le prime scalate più significative anche la salita con Henri Belair, sulle Aiguilles du Dru, seguendo la via Bonatti, che prende il nome da Walter Bonatti, il più grande alpinista italiano. Bonatti la aprì – sul pilastro sud-ovest – nel 1955, in solitaria. Ci mise 6 giorni. Fu una delle più grandi imprese della storia dell’alpinismo (il pilastro crollò per alcune frane nell’estate 2005).

Nel corso degli anni Gabarrou ha aperto molte vie nuove, soprattutto nel gruppo del Monte Bianco. Sei di queste, per esempio, sulla parete nord delle Grandes Jorasses. Altri itinerari divenuti dei classici come Divine Providence sul Grand Pilier d’Angle o il Supercouloir sul Mont Blanc du Tacul.