“Nessuno è inamovibile, ma tempi e modi fanno pensare ad una scelta tutta interna alla politica” così Bianca Berlinguer, dal palco della Festa de Il Fatto Quotidiano a Roma in zona Testaccio, racconta la sua cacciata dalla direzione de Tg3. Accanto a lei un’altra “vittime” dell’epurazione renziana, il giornalista Massimo Giannini, ex conduttore di Ballarò che ha chiuso bottega. “Noi raccontavamo l’altra Italia, quella morsa ancora dalla crisi nonostante la narrazione renziana, e abbiamo ricevuto nell’ultimo anno sistematici attacchi da parte del PD. Il referendum costituzionale e la paura dello spazio al No hanno solo accelerato i tempi, ma era tutto l’impianto che non era gradito alla politica” spiega Giannini a margine. “Temo purtroppo che il No non avrà il giusto spazio, le previsioni sono pessimiste –  aggiunge – Renzi ha fatto quello che tutti i governi di destra e sinistra hanno sempre fatto, ma lui rappresentava una novità carica di aspettative e aveva promesso fuori i partiti dalla Rai, così non è stato”. “Questa è la maledizione del servizio pubblico, tutto è politica, è sempre stato così, il direttore del Tg1 è una rima baciata di palazzo Chigi, ma questa riforma sulla governance peggiore irreversibilmente la Rai, anche la vergogna di due bravi professionisti cacciati viene letta secondo il Sì o il No al referendum, e non perché è una grande limitazione della libertà di informazione” è l’opinione di Enrico Mentana, direttore del Tg di La7

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