La storia dell'inchiesta sulla consulenza da 100mila euro in 4 anni affidata a Stanislao Acciarri, fratello di una consigliera comunale del Pd e componente dello staff dell'assessore regionale alla Sanità. Era responsabile del centralino del 115 di Ascoli, gli affidarono l'analisi di 8 strutture sanitarie: "Non è vero, valutavo le norme antincendio"
La piccola storia italiana dentro la più grande storia del terremoto avviene molto prima della scossa del 24 agosto, ad Ascoli. Un geometra incaricato dall’Asl di verificare i rischi sismici in 8 ospedali della provincia. Una consulenza da 100mila euro per 4 anni. Secondo i magistrati, un “palese ed evidente trattamento di favore“. Senza gare, selezioni, concorsi. Ci sono 4 imputati per abuso d’ufficio, gli amministratori dell’azienda sanitaria, anche se il processo vede da vicino la prescrizione. Il geometra, nel frattempo diventato architetto, si chiama Stanislao Acciarri e ora è sotto inchiesta alla Corte dei Conti. Il perché del favoritismo? I magistrati nelle carte – rivelate da Tiscali – non lo dicono. Lo ammette, invece, senza problemi, il diretto interessato, Acciarri, intervistato da Repubblica. Lei, chiede il cronista, ha ottenuto quel lavoro a tempo determinato per l’Asur marchigiana grazie a sua sorella? “E’ andata così, inutile negarlo. Monica gravitava nella sanità delle Marche, mi ha segnalato la possibilità, ho fatto il colloquio e mi hanno preso. Senza di lei non avrei mai ottenuto quel posto, ma non ho rubato nulla. La selezione non prevedeva concorso, un colloquio e basta”. Monica Acciarri, la sorella, attualmente è consigliera comunale del Pd ad Ascoli, in passato è stata candidata – ma non eletta – alle Regionali e soprattutto è dipendente della segreteria dell’assessore regionale alla Sanità.
I due fratelli, intervistati oggi da Corriere e Repubblica, forniscono versioni diverse della vicenda. Acciarri, intanto, precisa che non si trattava della valutazione dei rischi antisismici: “Sono stato chiamato a fare una mappatura delle strutture che rispettavano le norme antincendio – dice – Vie di fuga, estintori. Un normale lavoro da vigile del fuoco coordinatore”. Certo, “l’ambulatorio di Acquasanta e quello di Amandola so che hanno avuto danni: ma con la prevenzione da terremoto non c’entro nulla, ho solo controllato l’antincendio”. Secondo lui tutta la vicenda è esplosa per “una faida interna al Pd di Ascoli per far fuori mia sorella”, “la denuncia è partita dal suo primo avversario”.
Ma la sorella, Acciarri, nega che lei abbia avuto un ruolo nell’affidamento della consulenza al fratello. “Ha risposto a un bando della Regione. Cercavano dei geometri e ha fatto richiesta. Fra le altre cose percependo il medesimo stipendio di vigile del fuoco. Né un euro in più né un euro in meno”.
I magistrati pensano cose molto diverse di questa storia. Il progetto dell’Asl, racconta Tiscali, era finanziato dal ministero della Salute e prevedeva l’assunzione a tempo determinato di “personale tecnico qualificato” per “rilievi, prove su materiali ed analisi complesse” sulla vulnerabilità sismica delle strutture. Secondo la ricostruzione dei pm Stanislao Acciarri veniva assunto dall’Asl delle Marche “su sua semplice richiesta e al di fuori di una qualsiasi procedura comparativa”. Il contratto valeva per “compiti specifici altamente qualificati e tecnicamente specializzati un soggetto del tutto privo di una corrispondente qualificazione professionale mentre parallelamente la stessa unità sanitaria locale svolgeva bandi di gara per reperire figure professionali esterne (realmente) qualificate relativamente al rischio sismico; possedeva personale e strutture tecniche per svolgere attività quantomeno preparatorie e collaterali alla valutazione del rischio sismico”.
I compiti di Acciarri erano molti e diversi: “Verifiche tecniche inerenti la vulnerabilità sismica delle strutture ospedaliere, recupero e/o ricerca del progetto strutturale e dei dati utilizzati per il calcolo-fasi dei lavori comprensive delle valutazioni dei D.L. e del certificato di collaudo; approvazione degli enti competenti; individuazione di eventuali modifiche strutturali successive alla costruzione e relative autorizzazioni; predisposizione di elaborati grafici di dettaglio dell’edificio, compresi i dettagli esecutivi e delle tipologie costruttive degli elementi strutturali; mappatura certificazioni VV.F. edifici sanitari di proprietà ASUR; sopralluoghi con valutazione dello stato attuale di rischio incendio sulle strutture sanitarie; indicazione di massima degli interventi da effettuare…”. Acciarri all’epoca della consulenza era responsabile della sala operativa del 115 di quella zona. E’ un compito delicato: nel più breve tempo bisogna saper raccogliere le informazioni più importanti, prendere decisioni, mobilitare persone e mezzi. Ma non significa che una figura così sia in grado di condurre un’analisi così complessa come la valutazione di rischio sismico su 8 strutture ospedaliere e ambulatoriali.
Per il pm Umberto Monti, peraltro, è evidente che non c’è mai stata anche solo una “mera interlocuzione” nei primi due anni di consulenza tra Acciarri e l’azienda sanitaria e non risultano controlli o verifiche in campo antisismico. Non esistono relazioni, analisi, sopralluoghi, lettere. Ciononostante, continua il magistrato, il direttore generale gli rinnova l’incarico per altri due anni con gli stessi compiti e con le “medesime vantaggiose modalità previste dal contratto”. E cioè: “Assenza di badge, assenza di fogli di presenza da firmare, assenza di qualsiasi controllo sull’orario di lavoro, nessun obbligo di presenza in ufficio, sostanziale assenza di qualsiasi controllo sulla attività svolta e sui risultati della stessa”.
Attualmente Acciarri, il cui mandato è finalmente terminato, è responsabile della manutenzione interna del comando di Ascoli Piceno, si è laureato come architetto, ha anche uno studio dove progetta e disegno per – dice lui – “arrotondare”.