Scontro tra la giunta pentastellata e il vertice dell'agenzia dei trasporti che aveva accusato l'assessore ai trasporti Meleo di interferire con le nomine interne all'azienda. "Era una semplice richiesta di essere informati" fanno sapere dall'assessorato. A Palazzo Senatorio, "preso atto delle posizioni del dg", si preparano a individuare "un nuovo management"
Nuovi problemi in vista all’Atac. Marco Rettighieri, direttore generale dell’agenzia dei trasporti di Roma, potrebbe dimettersi. “Se non ci sono le condizioni perché dovrei rimanere?”, ha risposto all’Ansa. Il dirigente, nominato solo lo scorso febbraio dal commissario Francesco Paolo Tronca, è finito al centro di una lunga polemica con la giunta Raggi, a causa di una lettera dai toni accusatori inviata all’assessore dei Trasporti Linda Meleo. Nel documento erano contestate le cifre fornite dal Campidoglio sulla metro A ma soprattutto denunciate presunte “ingerenze esterne” sullo spostamento del personale aziendale. Dura e immediata la risposta dell’amministrazione M5s, secondo cui queste dichiarazioni “evidenziano un atteggiamento irresponsabile. poiché arrivano alla vigilia di settembre e rischiano di danneggiare la città e tutti i romani”. Quindi, fanno sapere da Palazzo Senatorio, “preso atto delle posizioni espresse dal dg Atac in queste ore”, la giunta “è al lavoro per l’individuazione di un nuovo management“.
Nella lettera incriminata il dirigente sostiene che i 18 milioni stanziati dalla giunta Raggi quest’estate “non sono ancora disponibili perché nessun bonifico è stato effettuato da Roma Capitale verso Atac. Elemento di disappunto – prosegue poi Rettighieri – è anche la richiesta di poter agire su operazioni di personale Atac come occorso ieri al telefono. Lo spostamento di alcune persone all’interno di un’azienda non può essere influenzato in alcun modo da ingerenze esterne”. “Parlare di ingerenze è qualcosa di assurdo – hanno risposto dall’assessorato ai Trasporti – Si tratta di una semplice richiesta del Campidoglio, socio unico di Atac: ovvero essere informato su eventuali spostamenti nell’organigramma aziendale”. Insomma, solo una richiesta avanzata “per armonizzare il lavoro ed avere contezza delle scelte strategiche operate”. Sui 18 milioni ha risposto invece l’assessore al Bilancio e Partecipate, Marcello Minenna: “La delibera di giunta, approvata poco prima di Ferragosto, è stata resa esecutiva con una determina dirigenziale della Ragioneria Generale del Campidoglio il 17 agosto. Da quella data le somme sono entrate nella disponibilità effettiva di Atac: le risorse sono quindi state erogate nei tempi utili e funzionali all’avvio dei lavori di manutenzione della metro”.
Sulla polemica capitolina è intervenuto anche il senatore del Pd Stefano Esposito che invita, “se può”, l’assessore Meleo a smentire la chiamata fatta a Rettighieri “per chiedere di rivedere la decisione di spostare un dirigente, che poi si è scoperto essere un militante pentastellato“, accusa l’esponente dem. “La persona in questione lavorava sulla linea Roma-Viterbo ed è stata spostata ad altro incarico. Se non può smentire questa telefonata, l’assessore chieda scusa ai romani per queste pratiche che il M5S ha sempre contestato a voce”. La possibile uscita di scena di Rettighieri dal vertice della municipalizzata dei trasporti di Roma sarebbe la seconda causata dalle frizioni con la nuova giunta pentastellata. Nemmeno uno mese fa, Daniele Fortini, ex presidente dell’azienda dei rifiuti, aveva rassegnato “dimissioni irrevocabili” dopo uno scontro con l’assessore all’Ambiente Paola Muraro.