Dalle case di riposo per anziani alle discoteche; dalle strutture per disabili ai ristoranti, passando per motel, centri benessere, villaggi turistici e spiagge. E’ il nuovo business della famiglia dell’ex vicegovernatore della Lombardia, Mario Mantovani (Forza Italia), a processo a Milano per corruzione, concussione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Ma il nuovo business inizia male, con una multa per abusivismo. E’ quella che una settimana fa la polizia locale di Bellaria-Igea Marina (Rimini) ha elevato nei confronti dei gestori di un parcheggio per camper. L’area conta settanta piazzole e i mezzi vi potrebbero soltanto posteggiare, mentre quel prato era diventato una sorta di campeggio: un’area sosta con tendalini, sedie, sdraio e cucinini montati alla bisogna. E con un impianto elettrico che lascia perplessi: “Cavi volanti e scatole di derivazione attaccate agli alberi”, scrive il giornale on line Belligea.it, che pubblica foto inequivocabili.
LA POLIZIA LOCALE: “NESSUNA AUTORIZZAZIONE, MANCANO ACQUA, BAGLI E FOGNATURA”. Spiega il comandante della polizia locale, Ivan Cecchini: “Abbiamo eseguito controlli su quattro parcheggi, che di per sé non hanno bisogno di permessi, ma che in realtà erano diventati aree di sosta. Attività che invece deve essere autorizzata dal Comune in presenza di acqua corrente, bagni e scarichi in fognatura. I gestori sono stati sanzionati per irregolarità. Se le violazioni dovessero ripetersi, segnaleremo il caso alla Procura”. L’ammontare della sanzione deve ancora essere determinato sulla base delle violazioni contestate. Una delle società multate si chiama ‘Portomario Srl’, nasce il 21 marzo 2016 e ha sede in Brianza, nel centro storico di Monza. Socio al 55 per cento è Vittorio Mantovani, figlio dell’ex senatore berlusconiano. Ma c’è anche, nel ruolo di amministratore, il nipote Alessandro Mantovani (30 per cento) e l’ex consigliere comunale di Arconate (il paese lombardo di cui il politico berlusconiano è stato sindaco, ndr) Omar Pedretti (10 per cento). Mentre una piccola quota (5 per cento) è di ‘Sodalitas Service Srl’, società già citata nelle carte dell’inchiesta di Milano e, secondo i magistrati, controllata da Mantovani per il tramite di un prestanome, Antonio Pisano, contabile dell’impero riconducibile al politico e pure lui indagato. Sul sito internet che promuove l’attività, curiosamente, non vengono indicati né i servizi offerti né le tariffe. Ma è la stessa società a svelare qualcosa di più preciso: qualche giorno fa un avvocato ha scritto una lettera per conto di ‘Portomario Srl’ a un’altra attività commerciale, segnalando che sarebbero state scattate fotografie ai clienti del parcheggio, clienti che vengono definiti “camperisti”. Di più, la pagina Facebook parla di “Family beach”, lasciando intendere che quel terreno è molto più di un posteggio.
DALL’ASSISTENZA AGLI ANZIANI ALLA “GESTIONE DI MOTEL”. In effetti, per i vigili è un’attività non autorizzata. Ma ‘Portomario Srl’ è tante cose, lo si legge nell’oggetto sociale: “Gestione di stabilimenti balneari; acquisto, vendita e gestione di alberghi, motel, ristoranti e bar; villaggi turistici, centri benessere, ostelli, discoteche e strutture sportive; promozioni commerciali, marketing telefonico”. Per comprendere il nuovo business bisogna partire dall’inizio. Mantovani sbarca sulla riviera romagnola negli anni ’80 come direttore di colonie estive dell’istituto religioso Padre Beccaro. Poi, nel 1990, fonda Sodalitas, la sua prima cooperativa colonie per ragazzi. Negli anni successivi però prende piede l’assistenza agli anziani e gli affari si trasferiscono in Lombardia, mentre le colonie diventano residuali. Ma nel frattempo Mantovani, senza troppi clamori, si espande in riviera e nel 2009 dà pure un contributo determinante alla vittoria del Pdl, che strappa il comune alla sinistra per la prima volta dopo sessantun’anni. Nel 2013 la giunta ‘azzurra’ di Bellaria-Igea Marina rivince. Il sindaco è un albergatore, Enzo Ceccarelli, che diventa il referente di Mantovani nel territorio, mentre il presidente del consiglio comunale è Filippo Giorgetti, già assessore e già assistente di Mantovani a Roma, quando l’ex vicegovernatore lombardo, dal 2008 al 2011, è sottosegretario nel governo Berlusconi.
LA VECCHIA COLONIA E I NUOVI GRATTACIELI. Ma in Romagna non è tutto rose e fiori. Nel 2013 la Procura di Rimini spedisce un avviso di garanzia alla moglie di Mantovani, Marinella Restelli, per abuso edilizio nella ristrutturazione di un immobile in riva al mare. Il gip proscioglierà la consorte del politico. Proprietaria della casetta sulla spiaggia, caso unico in tutta la riviera, è ‘Immobiliare Vigevanese Srl’, società di Mantovani (75 per cento) e di sua moglie. Ed è proprio ‘Immobiliare Vigevanese Srl’ a possedere la ‘Colonia XXV Aprile’ (sul cui terreno sorge ‘Portomario’), una vecchia casa di vacanza, fatiscente e abbandonata, comprata da Mantovani qualche anno fa. E al centro nel 2013 di una violenta polemica politica: il Pd di Bellaria-Igea Marina accusa la giunta di voler agevolare la costruzione di due grattacieli, che sarebbero stati edificati abbattendo la colonia XXV Aprile e trasferendo le grandi cubature. Mantovani, all’epoca interpellato, nega qualunque coinvolgimento: “Non so cosa sia questa storia dei grattacieli. Lavoro a Igea Marina, come operatore nel sociale, da quarant’anni. Potrei mai fare qualcosa di nascosto?”
Di nascosto no, per carità. Ma sono in pochi a essersi accorti degli interessi crescenti di Mantovani in riviera. A Bellaria-Igea Marina ‘Immobiliare Vigevanese’ possiede tre immobili e altrettanti terreni, mentre ‘Ticino Srl’ (altra società che la Procura di Milano riconduce al politico) è proprietaria di un grosso fabbricato in riva al mare e di una spiaggia. Possedimenti che si aggiungono al ‘tesoro’ immobiliare del politico, tutto in Lombardia, custodito nella società ‘Spem Srl’ (il cui amministratore, Stefano Sacchi, è indagato), che secondo i magistrati milanesi ammonta a 11,2 milioni di euro.