Secondo il Resto del Carlino, la paziente era stata operata quattro anni fa per un cancro al seno. Il chirurgo e i parenti hanno cercato più volte di convincerla a sottoporsi alle terapie e ora si valutano le responsabilità di un uomo che le aveva consigliato rimedi naturali
Ha rifiutato le sedute di chemioterapia e ha scelto di curarsi con impacchi di ricotta e decotti di ortica. Una donna di 34 anni, mamma di due bambini, è morta a Rimini venerdì 2 settembre. Secondo il Resto del Carlino, la paziente era stata operata quattro anni fa al seno per un tumore all’ospedale di Santarcangelo e nei mesi scorsi più volte la famiglia e il chirurgo avevano tentato di convincerla a sottoporsi alle cure. La vicenda ricorda quella della 18enne padovana morta di leucemia dopo che i genitori e lei stessa avevano rifiutato la chemio sostenendo il ‘metodo Hamer’, l’ex medico tedesco radiato dall’Ordine per le sue teorie sulla medicina alternativa.
I parenti della paziente morta a Rimini vogliono capire quali strade si possono percorrere, per valutare se ci sono responsabilità da parte di un uomo che le aveva consigliato di combattere il tumore con rimedi naturali. “Il suo”, ha spiegato il dottor Domenico Samorani, responsabile della Chirurgia del seno all’ospedale di Santarcangelo, “era un tumore per il quale la possibilità di guarigione era del 93-95% a cinque anni dall’intervento, a patto che facesse la chemio. Ma lei ha rifiutato fin dall’inizio. E’ tornata in reparto tre mesi fa perchè stava male: abbiamo fatto gli accertamenti, ma le metastasi erano in tutto il corpo. Le ho riproposto la chemioterapia, avevamo ancora qualche possibilità di fermarle ma lei ha continuato a rifiutare”. Lo specialista ha poi concluso dicendo che non si tratta di un episodio isolato: “I casi di persone che rifiutano le cure tradizionali per affidarsi a strane persone e a pericolose teorie di guarigione sono in aumento. Sono almeno dieci le donne che in questi ultimi tre anni hanno rifiutato radio e chemio pur essendo ammalate di tumore: sono tutte morte”.