Le riunioni infinite per rivalutare nomi e curriculum, le telefonate e i colloqui. Poi un messaggio inviato in chat ai consiglieri M5s di Roma: “Le nomine saranno condivise anche con voi. Lavorare insieme è vincente”. La sindaca Virginia Raggi dopo i giorni di fuoco cerca il cambio di passo e dà un segnale proprio a chi della sua squadra l’ha criticata in queste ore di scarsa trasparenza ed eccessiva autonomia. Il testo, rivelato dall’agenzia Ansa, recita: “Vi comunico che, riprendendo l’idea iniziale, l’assessorato partecipate sarà scorporato da Bilancio. I colloqui saranno fatti anche dai componenti M5s della commissione bilancio (anche da altri se vogliono ma non andiamo in 1000). Chiedete ai consiglieri che hanno colloquiato con Fantasia… lavorare insieme è vincente!”. Intanto l’agenzia AdnKronos batte la notizia di un imminente depotenziamento del vice capo di Gabinetto Raffaele Marra, da molti considerato il responsabile della pratica all’Anac che ha avviato il terremoto in Campidoglio mettendo fuori gioco la Raineri. Lui respinge questa accusa e lo staff della sindaca sostiene che l’intervento sul ruolo di Marra sia in programma.
Dopo le cinque dimissioni di giovedì primo settembre, la prima cittadina è stata travolta dalla prima crisi politica a meno di due mesi dall’inizio del mandato in Campidoglio. Sotto accusa del direttorio e dello stesso leader Beppe Grillo, prova ora a cambiare la strategia e a cercare l’appoggio dei consiglieri. La strada d’ora in poi è tutta in salita: non solo l’amministrazione si è trovata senza la capa di Gabinetto e tre dirigenti, ma soprattutto è venuto meno l’assessore al Bilancio che aveva anche la delega alle Partecipate. Proprio quest’ultimo è il nome più complicato da sostituire: l’ex Marcello Minenna era stato corteggiato a lungo e aveva già impostato il lavoro, ora bisogna ricominciare tutto da capo. Come annunciato nel messaggio dalla stessa sindaca, la prima mossa sarà quella di scorporare l’incarico. Il dirigente Consob dimissionario dalla giunta (che tra l’altro oggi non si è risparmiato nuove accuse per la scarsa trasparenza della Raggi) aveva molti poteri e di conseguenza chiedeva anche molta voce in capitolo: proprio questo “protagonismo”, legittimo o meno, avrebbe incrinato i rapporti dentro la giunta. Tanto che la sindaca per il futuro affiderà a due persone diverse l’incarico.
L’altro elemento annunciato nel messaggio ai consiglieri è quello di un maggiore coinvolgimento nella scelta dei nomi. C’è un dato di fatto nella breve storia dell’amministrazione 5 stelle in Campidoglio: quando gli incarichi sono stati condivisi e preparati con i consiglieri M5s e la base non ci sono stati problemi, quando invece si sono trovati le scelte già fatte da sindaca e fedelissimi sono iniziate le grane. La Raggi quindi ora si rivolge ai suoi, quegli stessi eletti in Campidoglio che soli avrebbero il potere di sfiduciarla e che lei stessa teme più del direttorio o chi per lui. La sindaca ha bisogno delle spalle coperte in un clima generale che non accenna a migliorare. Lunedì 4 settembre c’è infatti un nuovo ostacolo: lei e l’assessora all’Ambiente Paola Muraro saranno sentite in commissione Ecomafie sulla questione rifiuti e i risvolti delle indagini potrebbero minare la già difficile posizione dell’ex consulente di Ama.
Un segnale di distensione è arrivato pubblicamente anche dal deputato Alessandro Di Battista che fino a questo momento era rimasto in silenzio. “Coraggio Virginia”, ha scritto in un lungo post su Facebook. Il direttorio si è duramente scontrato sulla posizione da tenere. Nelle scorse ore si era parlato di una lettera da pubblicare sul blog di Grillo per lasciare autonomia di movimento, ma anche per sottolineare che la responsabilità di quello che succede in Campidoglio è sua. I vertici però non hanno trovato un accordo nemmeno sul testo e alla fine si è deciso di evitare una nuova occasione di lite pubblica. Così si è deciso di dare la colpa agli attacchi esterni dei poteri forti e cercare di andare avanti: “In Italia c’è un sindaco che amministra una città di milioni di abitanti. Il sindaco ha mentito sulle sue proprietà. Ha nominato assessore un suo socio in affari ed è stato costretto a rimuovere il suo segretario generale (dopo solo 5 giorni) perché è stato rinviato a giudizio per turbativa d’asta. Tutto questo i Tg non lo dicono perché il sindaco non è del M5S ma è renziano e si chiama Sala. Quindi tutti muti. Il manovratore non va disturbato. Coraggio Virginia. Abbiamo contro tutti quanti. Chi ci vuole fuori si è mangiato Roma e vorrebbe continuare il banchetto sulle Olimpiadi. Siamo con te. E i romani violentati da 30 anni di oscena partitocrazia stanno con noi”. Un nuovo inizio, almeno così il Movimento 5 stelle si sforza di raccontare.