È la Cnn che ha analizzato 90.000 documenti, a quanto pare, ottenuti da investigatori europei. Del resto sono mesi che vengono rilanciati allarmi sui possibili obiettivi di Daesh e i continui appelli dei portavoce ad agire sono lì a testimoniarlo
Parigi nel mirino, ma non solo. La capitale francese, con i suoi 120 morti, tra Bataclan, bistrot e Stade de France non era l’unico bersaglio della furia jihadista. L’Isis, quel 13 novembre 2015, voleva colpire anche Olanda e Gran Bretagna. È la Cnn che ha analizzato 90.000 documenti, a quanto pare, ottenuti da investigatori europei. Del resto sono mesi che vengono rilanciati allarmi sui possibili obiettivi di Daesh e i continui appelli dei portavoce ad agire sono lì a testimoniarlo. In uno degli ultimi appello veniva citata anche l’Italia.
Dalla carte però emergono anche personaggi quasi del tutto inediti: innanzitutto i due che – dopo aver fatto il viaggio dalla Turchia insieme a profughi siriani – sono stati arrestati dalla marina greca. Trattenuti in carcere un mese, secondo questa ricostruzione, non riuscirono ad arrivare in tempo per unirsi agli altri componenti dei commando del 13 novembre. I due sono l’algerino Adel Haddadi e il pakistano Muhammad Usman. Secondo gli inquirenti – dei quali la Cnn ha studiato le carte – i due facevano parte dello stesso “team” di Ahmad al Mohammad e Mmohamad al-Mahmod, i due jihadisti arrivati anche loro con passaporti falsi (da profughi siriani) e che si sono fatti esplodere fuori dallo Stade de France.
Haddadi e Usman, invece, arrestati poi nell’ambito dell’inchiesta, non sono arrivati in tempo. Dovevano essere raggiunti, nel campo profughi di Salisburgo, in Austria, da un terzo uomo Abid Tabaouni. Che è stato arrestato a Bruxelles soltanto in luglio, e poi consegnato all’Austria. I tre facevano parte di un quarto commando che avrebbe dovuto operare a Parigi per rendere ancora più cruento il 13 novembre. Le carte della Cnn dicono che nel mirino dell’Isis c’erano anche un centro commerciale e un supermercato parigino. Haddadi e Usman furono fermati il 10 dicembre in Austria, nello stesso centro in cui doveva raggiungerli Tabaouni. La polizia scoprì il cellulare di quest’ultimo lasciato in carica vicino al letto di Haddadi. Nella memoria, c’era una foto di combattenti islamici accanto a una bandiera dell’Isis. Fra i contatti, il numero di Haddadi e un altro legato al commando guidato da Abdelhamid Abaaoud, “mente” operativa a Parigi, ucciso dal blitz della polizia il 18 novembre a Saint-Denis. Fra i particolari più inquietanti, il contatto stabilito da Haddadi – dal suo campo profughi – con un tecnico che lavorava presso una centrale nucleare europea.
La Cnn ricostruisce anche il modus operandi dei jihadisti, che rispondono a ordini precisi, impartiti da una “mente” in Siria, nota solo come Abu Ahmad. Ognuno sa soltanto il percorso fino alla tappa seguente, ha il denaro giusto per arrivarci e per portare a termine il compito, il cellulare, il documento falso. Poi aspetta ordini per sapere dove deve andare, cosa deve fare. Prima dei dettagli, l’indicazione è quella di compiere “qualcosa di grande, in onore di dio”.
Gli esperti di terrorismo della tv statunitense, analizzati e soppesati a lungo gli elementi in loro possesso, ritengono che l’Isis stia “accrescendo la sua capacità di pianificare attacchi internazionali. Le modalità sono sempre più sofisticate”. Fonti citate dalla Cnn sostengono che anche adesso, in Europa, ci sono cellule operative che aspettano soltanto istruzioni dalla Siria per mettersi in movimento. Il 30 luglio scorso l’allarme era stato lanciato anche dall’Fbi a causa della diaspora di terroristi di ritorno proprio verso Usa ed Europa. Del resto i terroristi che perdono territori e città nelle zone di guerra rispondono con l’esportazione sempre più violenta di quella guerra.