Massimo D’Alema (Pd) ha dato avvio da Roma al ‘Comitato per il No al Referendum Costituzionale del centrosinistra‘ e riassume le motivazioni che lo hanno portato a schierarsi contro la ‘Riforma Boschi’. “Questa cosiddetta riforma complica e non semplifica, riduce gli spazi della sovranità popolare e non li aumenta; tende a concentrare i poteri dell’esecutivo – afferma l’ex premier -, senza adeguato contrappeso e controllo parlamentare: sono cose che i cittadini capiscono benissimo e poi assieme alla legge elettorale quella che si delinea è un’autoproduzione del ceto politico, con i consiglieri regionali diventano senatori, i deputati che in parte notevole vengono nominati dai partiti: così il potere dei cittadini si riduce moltissimo”. Barca afferma che il voto sul referendum rischia di produrre conseguenze laceranti nel Pd. “Io mi preoccupo del Paese e della democrazia italiana, questo è più importante del Partito democratico – dichiara D’Alema -. Questa non è una vicenda interna al Pd: noi qui non eravamo riuniti per dividere il partito, anche perché in molti dal Pd se ne sono già andati”. Poi sullo scontro con Renzi aggiunge: “Se c’è stato uno scontro personale è stato promosso e voluto dal presidente del Consiglio”

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Referendum e Italicum, D’Alema-show punzecchia Renzi: “Sono un suo ammiratore”

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