Era considerato l’ultimo disperso del sisma del 24 agosto. Ora, anche il corpo di Sayed è stato estratto dalle macerie della sua abitazione di Amatrice, grazie al lavoro dei Vigili del Fuoco. Il cadavere del ragazzo afgano, ricercato invano per giorni, era stato finalmente individuato domenica 4 settembre. Le operazioni di recupero erano però subito apparse complicate: la casa dove il giovane viveva insieme ad altri 4 ragazzi afgani, dopo essere crollata era scivolata lungo una vallata.
Sayed era in Italia con un permesso da rifugiato politico. Aveva già un contratto di lavoro da pizzaiolo a Torino, ma aveva deciso di restare ancora qualche giorno ad Amatrice per partecipare alla Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana in programma il 27 e il 28 agosto.
La piccola comunità di rifugiati afgani, ospitati ad Amatrice nel contesto di un progetto di assistenza, si era resa protagonista, nelle prime ore successive alla scossa delle 3:36, di un episodio che aveva colpito molti. Sultana e Homed, due ragazze, erano rimaste intrappolate per ore sotto i detriti di una casa crollata. Un loro connazionale, nel tentativo di salvarle, aveva cominciato a scavare a mani nude: era però stato scambiato per uno sciacallo e bloccato dalle forze dell’ordine. Gli agenti, accortisi dell’errore, lo avevano rilasciato dopo pochi minuti.
Il bilancio delle vittime del terremoto del Centro Italia sale dunque a 295, come ha precisato anche Fabrizio Curcio nel corso di un’assemblea che ha visto riunirsi i presidenti delle regioni coinvolte nel sisma del 24 agosto. Il capo della protezione civile ha tenuto a precisare, però, che il computo resta provvisorio, dal momento che “le attività di ricerca sono ancora in corso”.