Continuano i problemi per Samsung. Dopo l’annuncio di qualche giorno fa dei casi di esplosioni dovuti ai problemi di batteria, il colosso sudcoreano ha richiamato oltre 51.000 Galaxy Note 7 in Australia. L’azienda ha consigliato ai clienti di spegnere il dispositivo e riportarlo dove era stato acquistato.
Dopo due settimane dal lancio sul mercato il Galaxy Note 7 aveva venduto oltre un milione di pezzi. Samsung poi attraverso una nota ufficiale aveva affermato: “Poiché la sicurezza dei clienti è una priorità assoluta, abbiamo interrotto le vendite del Galaxy Note7. Siamo consapevoli che questo possa causare degli inconvenienti sul mercato, ma quest’azione è necessaria affinché possiamo continuare a garantire la distribuzione di prodotti di altissima qualità. Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner per assicurare che la sostituzione del prodotto avvenga senza ulteriori inconvenienti e in modo efficiente”.
Secondo il sito Bloomberg il richiamo dei Galaxy Note 7 causerà a Samsung un danno di circa 1 miliardo di dollari. “Ma il potenziale danno alla reputazione è di gran lunga superiore alle perdite finanziarie a breve termine” riferisce Chang Sea Jin, professore della National University di Singapore. Anche Koh Dong Jin, capo della divisione smartphone dell’azienda, si è espresso parlando di “importo devastante”.
Il nuovo Galaxy Note 7 dispone di uno schermo da 5,7 pollici, telecamere da 12 e 5 megapixel e della stilo S-Pen. Costa 807 euro con variazioni a seconda dei mercati.