Massimo D’Alema durante il lancio del ‘Comitato per il No al Referendum Costituzionale del Centrosinistra’ al Cinema Farnese a Roma, non ha risparmiato battute sul Presidente del Consiglio e Segretario del Partito Democratico: “Io sono un suo ammiratore perché è capace di dire qualsiasi cosa: alcuni giorni fa ha detto ‘la modifica della legge elettorale è materia del Parlamento’, dimenticando – sottolinea ironico D’Alema – che quando il Parlamento voleva discutere, lui mise la fiducia per imporre la legge elettorale. Adesso che è un problema e non sa come cavarsela, l’ha restituita al Parlamento. Abbiamo questo doppio regime – continua il Presidente della Fondazione Italianieuropei – quando c’è un guaio è del Parlamento, se c’è invece da portare a casa un risultato, è merito del Governo”. D’Alema bacchetta il gruppo dirigente del PD sull’Italicum: “Questi geni, questi strateghi del ‘Nazareno‘ hanno fatto una legge bipolare, ma se si fossero affacciati alla finestra, si sarebbero resi conto che il bipolarismo non c’è più e quindi ora, con questa legge, rischiano di vincere i 5 Stelle e quando se ne sono accordi e hanno detto ‘cavolo ora c’è un problema’. Siamo guidati da degli studiosi che passeranno alla storia”. E sul referendum Costituzionale, D’Alema prima dice: “E’ accaduto di tutto: si sono annunciate dimissioni, salvo poi vedere i sondaggi e dire ‘no, resto – e sul numero uno di FCA – Non so perché Marchionne, che è cittadino del Lussemburgo, sia così interessato al funzionamento del senato italiano“.