Le classifiche di Billboard sono, storicamente, le classifiche. Anche da questa parte dell'Oceano si guarda a quel nome con un rispetto e una fede quasi dogmatica. Così almeno era fino a questa estate che ha segnato, complici i nuovi modi di ascoltare musica, una sorta di baco, un Billboard Bug, che potrebbe fungere da precedente e che, quantomeno, ha fatto divertire parecchi addetti ai lavori
Le classifiche di Billboard sono, storicamente, le classifiche. Anche da questa parte dell’Oceano si guarda a quel nome con un rispetto e una fede quasi dogmatica. Se un artista finisce in Top 200 della classifica Billboard è da tenere d’occhio. Se finisce in Top 20 è da tenere molto d’occhio. Se finisce in Top 10 è una sorta di sicurezza, come la pioggia il primo giorno di vacanza. Così almeno era fino a questa estate che ha segnato, complici i nuovi modi di ascoltare musica, una sorta di baco, un Billboard Bug, che potrebbe fungere da precedente e che, quantomeno, ha fatto divertire parecchi addetti ai lavori.
Ne ha parlato per primo il New York Times ma a chi guarda a quelle classifiche con attenzione e dedizione la faccenda era già saltata agli occhi. Succede che da tempo, e questa non è una novità, la musica non la si acquisti più fisicamente. Prima ci sono stati i download e poi gli streaming. Billboard, come un po’ tutte le classifiche al mondo, ne ha preso atto e ha cambiato le proprie regole. Che suppergiù sono queste. Ogni 10 donwloads di brani contenuti in un album equivalgono a un album venduto fisicamente. E fin qui ci sta. Dieci è il numero medio di canzoni contenute in un album. Questo, ovviamente, potrebbe voler dire che sono stati acquistati dieci singoli contenuti in un unico album, ma è un modo approssimativo e tuttavia legittimo di considerare il download come qualcosa di molto vicino all’acquisto fisico di un album.
Con lo streaming la faccenda è un po’ diversa, quantomeno a livello di numeri. Ogni millecinquecento download nelle varie piattaforme, da Spotify a Tidal, passando ovviamente per Apple Music, equivale a un album venduto. Questa già sarebbe una notizia. Perché per fare un album ci vogliono millecinquecento streaming. Ma non è di questo che si vuole raccontare qui, perché di Spotify e affini si è già parlato e parlato. No, la notizia è che, per Billboard, che in qualche modo ha dovuto fare i conti con queste nuove tipologie di ascolto, se tre brani sono contenuti in una playlist, una playlist che abbia quantomeno la parvenza di un album, quindi con una copertina, un titolo, eccetera, anche se poi un album vero e proprio non esiste, e se questo album inesistente non è quindi in vendita da nessuna parte, bene, se tre brani sono raccolti sotto un titolo e con una copertina questi tre brani danno vita a un album virtuale, con buona pace di chi era abituato a ragionare alla vecchia maniera.
Così succede che la Epic Records, marchio storico in capo alla Sony Music, tiri fuori la compilation Epic AF, dentro le quali sono state tatticamente piazzate le hit estive Lockjaw di French Montana & Kodak Black, Don’t Mind di Kent Jones e Pick Up the Phone di Travis Scott & Young Thug, più un paio di pezzi da novanta di DJ Khaled. Risultato, nel mese di luglio la compilation Epic AF ha stazionato costantemente nella Top 10 di Billboard 200, anche se l’album è fisicamente inesistente. La faccenda è ovviamente saltata agli occhi di tutti, in verità per colpa di uno degli artisti di punta contenuto nella compilation fantasma, DJ Khaled, uscito col proprio attesissimo (nel mondo dell’hip-hop) album Major Key il 29 luglio. L’album è balzato immediatamente al numero uno della classifica, come era da aspettarsi, ma ha in qualche modo defenestrato la compilation che, fino a quel momento, ospitava i precedenti due singoli del nostro, For Free e I Got the Keys, poi confluiti nel nuovo lavoro di studio dell’artista e producer.
Epic AF, persi i numeri relativi a quei due singoli, è passata dal numero cinque al numero trentadue della classifica, stabilendo, appunto, il baco della faccenda. Curiosamente, se oggi uscisse un nuovo album, contenente sempre quei due singoli, potrebbe praticare lo stesso servizio a Major Key, travasando dati all’infinito. Ovviamente, lo Streaming Bug, chiamiamolo così, è stato troppo evidente per non lasciare cicatrici evidenti, così Billboard ha cambiato in corsa le regole, e ha in qualche modo stabilito che i brani non siano conteggiabili per più opere. Ma di fatto l’estate 2016 è stato, anche, quello del successo incredibile della compilation fantasma Epic AF. Vatti a fidare delle classifiche…